Alberto Mazzucato

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Alberto Mazzucato

Alberto Mazzucato (Udine, 28 luglio 1813Milano, 31 dicembre 1877) è stato un compositore e critico musicale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò Matematica all'Università degli Studi di Padova[1][2], ma poi preferì dedicarsi alla musica, di cui aveva avuto i primi insegnamenti dalla madre.[2] Compose otto opere tra il 1834 e il 1843[3], tra le quali quella di maggior successo fu Esmeralda, del 1838.[4] Contribuì inoltre al pastiche La vergine di Kermo, del 1870, con musiche anche di Carlo Pedrotti, Antonio Cagnoni, Federico Ricci, Amilcare Ponchielli e Giovanni Pacini.[4]

La prima opera, La fidanzata di Lammermoor, rappresentata prima a Padova e poco dopo a Milano[2], ebbe un buon successo e gli permise di scrivere l'opera successiva per il Teatro della Canobbiana di Milano, Don Chisciotte, che però non piacque. Fece quindi un viaggio a Parigi, nel corso del quale poté perfezionare il suo stile sotto l'influsso delle musiche di Beethoven, delle opere di Meyerbeer e della Juive di Halévy; tornato in Italia, diede l'Esmeralda, che ebbe un buon successo a Mantova, Udine e Milano.[2] Le opere successive ebbero sorte alterna: I corsari cadde clamorosamente al Teatro alla Scala, mentre accoglienza migliore ebbero I due sergenti e Luigi V, re di Francia. L'ultima opera fu Hernani, rappresentata al Teatro Carlo Felice di Genova poco tempo prima dell'omonima opera di Verdi: fu un fiasco, in seguito al quale Mazzucato smise di comporre per concentrarsi sull'attività di insegnante. Entrò al Conservatorio di Milano nel 1839, e ne divenne direttore nel 1872.[5] Tra i suoi allievi più importanti i compositori Arrigo Boito, Benedetto Junck, Isidore de Lara, Carlotta Ferrari, Antônio Carlos Gomes e Ivan Zajc, i soprani Marcella Lotti della Santa e Marietta Gazzaniga, il tenore Sims Reeves.

In qualità di giornalista, scrisse articoli per la Gazzetta Musicale di Milano tra il 1845 e il 1858. Insieme a Luigi Felice Rossi e Guglielmo Quarenghi fondò nel 1860 la Società di Santa Cecilia. Nel 1859 fu nominato maestro concertatore al Teatro alla Scala di Milano, posizione che mantenne fino al 1868.[5] Tradusse in italiano importanti opere di teoria musicale, oltre al Grande Trattato di Strumentazione e di Orchestrazione Moderne di Berlioz.

Sposò Teresa Ninfa Bolza, figlia del commissario Luigi Bolza, dalla quale ebbe due figli: Elisa (7 luglio 1846 - 27 marzo 1937) e Giovanni Andrea (10 maggio 1850 - Londra agosto 1900) che emigrarono entrambi a Londra a fine anni Settanta. Elisa, cantante e compositrice, si sposò con il musicista Brigham Bicknell Young ed emigrò in Stati Uniti. Giovanni Andrea fu librettista, corrispondente del Corriere della Sera, traduttore e critico musicale.

Composizioni[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • La fidanzata di Lammermoor (dramma per musica in due atti su libretto di Pietro Beltrame, Padova, Teatro Nuovissimo, 24 febbraio 1834)
  • Don Chisciotte (melodramma giocoso in due atti su libretto di Jacopo Crescini, Milano, Teatro della Canobbiana, 26 aprile 1836)
  • Esmeralda (dramma serio per musica in tre atti su libretto di Filippo De Boni, Mantova, Teatro Sociale, 10 febbraio 1838)
  • Coro dei penitenti (musiche di scena per la tragedia Parisina di Antonio Somma, Trieste, Teatro Filodrammatico, 6 luglio 1838)
  • I corsari (melodramma semiserio in due atti su libretto di Felice Romani, Milano, Teatro alla Scala, 1840)
  • I due sergenti (melodramma in due atti su libretto di Felice Romani, Milano, Teatro Re, 27 febbraio 1841)
  • Luigi V, re di Francia (opera seria in tre atti su libretto di Felice Romani, Milano, Teatro Re, 25 febbraio 1843)
  • Hernani (dramma serio in due atti su libretto di Domenico Bancalari, Genova, Teatro Carlo Felice, 26 dicembre 1843)
  • La vergine di Kermo (1870)

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • Quattro melodie (Il lago, Il bacio, Il pensiero della sera, Il canto d'amore)
  • Hymne du soir dans les temples
  • Ai Fratelli Triestini e Istriani (canzone)
  • Una messa (Novara, 1841)
  • Roma (inno facente parte di un trittico eseguito a Milano in Piazza del Duomo il 20 settembre 1871 per il decimo anniversario dell'unità d'Italia)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Masutto, I maestri di musica italiani del XIX secolo
  2. ^ a b c d Fétis, Biographie universelle, vol. 6
  3. ^ Opere di Mazzucato su www.amadeusonline.net, su amadeusonline.net. URL consultato il 20 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2012).
  4. ^ a b (EN) Biografia di Alberto Mazzucato su All Music Guide
  5. ^ a b Fétis, Biographie universelle, supplemento

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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