Alberto Consiglio
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Alberto Consiglio | |
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Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | I |
Gruppo parlamentare | Partito Nazionale Monarchico (I legisl al 12 ottobre 1949), Gruppo misto (dal 12 ottobre 1949) |
Collegio | Napoli |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Monarchico Gruppo misto |
Professione | giornalista |
Alberto Consiglio (Napoli, 25 marzo 1902 – Roma, 21 ottobre 1973) è stato un giornalista, politico e sceneggiatore italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Entrato giovanissimo nel giornalismo, fu redattore delle riviste Solaria, Pegaso, Nuova Antologia e Italia letteraria. Si dedicò anche alla saggistica e, nel dopoguerra, fu redattore del quotidiano monarchico Italia Nuova e direttore de Il Risorgimento (1947-1948)[1] e de Il Mezzogiorno. Dopo essersi trasferito a Roma, cominciò una lunga collaborazione con Il Tempo, il giornale per il quale scrisse il suo ultimo articolo.
Fu anche deputato nella prima legislatura repubblicana con il Partito Nazionale Monarchico.
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
Soggettista[modifica | modifica wikitesto]
- Fortuna (1940) di Max Neufeld
- Cento lettere d'amore (1940) di Max Neufeld
- La fanciulla di Portici (1940) di Mario Bonnard
- Giarabub (1942) di Goffredo Alessandrini
- Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini
Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]
- Gli ultimi filibustieri (1943) di Marco Elter
- Il figlio del corsaro rosso (1943) di Marco Elter
- L'uomo della croce (1943) di Roberto Rossellini
- Inviati speciali (1943) di Romolo Marcellini
- La vita torna (1943) di Pier Luigi Faraldo
Opere (selezione)[modifica | modifica wikitesto]
- Alberto Consiglio, Scipione e la conquista del Mediterraneo, Milano, F.lli Treves, 1937.
- Alberto Consiglio, Vita di Vittorio Emanuele 3, Milano, Rizzoli, 1950.
- Alberto Consiglio, Crudeli cieli, Roma, Canesi, 1960.
- Alberto Consiglio, La rivoluzione napoletana del 1799 : fine di un reame, Milano, Rusconi, 1998.
- Alberto Consiglio, Calabria nuova, ritratto d'una regione, Edizioni Ararat, Roma, 1972.
Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]
- Jérôme Carcopino, Silla o la monarchia mancata, traduzione di Alberto Consiglio, Roma, Longanesi, 1943.
Curatele[modifica | modifica wikitesto]
- Edoardo Scarfoglio, Le più belle pagine, a cura di Alberto Consiglio, Milano-Roma, Treves-Treccani, 1932.
- Alberto Consiglio (a cura di), Antologia dei poeti napoletani, Milano, A. Mondadori, 1973.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Brendan Connors, The U.S. Foreign Service in Italy and the Byington Family Consular Dynasty in Naples (1897-1973), p. 228. (tesi di dottorato)
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Consìglio, Alberto, in Enciclopedia on line Treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Renzo Frattarolo, ad vocem, in Anonimi e pseudonimi. Repertorio delle bibliografie nazionali. Con un dizionario degli scrittori italiani (1900-1954), Caltanissetta-Roma, Sciascia, 1955.
- Alberto Asor Rosa, ad vocem, in Dizionario della letteratura italiana del Novecento, Torino, Einaudi, 1992.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikiquote contiene citazioni di o su Alberto Consiglio
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88740214 · ISNI (EN) 0000 0001 0859 0904 · SBN CFIV041519 · BAV 495/71758 · LCCN (EN) n87152969 · GND (DE) 119410931 · BNE (ES) XX5177154 (data) · J9U (EN, HE) 987007274767905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n87152969 |
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