Alain Touraine

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Alain Touraine nel 2004

Alain Touraine (Hermanville-sur-Mer, 3 agosto 1925Parigi, 9 giugno 2023[1][2]) è stato un sociologo francese, direttore di ricerca all'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Tra i massimi esponenti della sociologia contemporanea, si occupò in particolare di ricerche nel campo della sociologia industriale e dell'analisi politica, di teoria dell'azione e dei movimenti sociali successivi a quello operaio, in particolare il movimento studentesco del maggio 68 in Francia e il movimento sindacale Solidarnosc nella Polonia comunista.

Conosciuto per aver coniato il termine "società post-industriale", Il suo lavoro si basò sulla "sociologia dell'azione".

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alain Touraine proveniva da una famiglia benestante, figlio di un medico con la passione per la letteratura.[3]. Dopo un periodo al Lycée Louis-le-Grand di Parigi, entrò all'École Normale Supérieure nel 1945. Due anni dopo, cercando di sfuggire al mondo chiuso dell'École Normale, partì per un viaggio di studio in Ungheria per preparare il centenario delle rivoluzioni del 1848 esplorando questo paese e le fattorie, in pieno periodo di riforma agraria.[3] Dopo aver attraversato la Jugoslavia, si stabilì a Valenciennes, nella zona mineraria del Nord-Pas-de-Calais, per sperimentare la vita del minatore (1947-1948). Questo impegno segnerà il suo lavoro e lo orienterà verso una riflessione sull'industria, sul lavoro e sulla coscienza operaia.[4]

La lettura del libro The Human Problems of Industrial Machinery (1946) di Georges Friedmann e l'incontro con l'autore lo convinsero a completare i suoi studi. Tornò all'École Normale Supérieure completando gli studi nel 1950.[5] Lo stesso anno Friedmann lo portò al Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS), dove entrò a far parte del Centro di Studi Sociologici, diretto da Friedmann e Georges Gurvitch.

Ottenne una borsa di studio dalla Rockefeller Foundation per un periodo all'Università di Harvard nel 1952; lì si confrontò con Talcott Parsons e ampliò la sua conoscenza della sociologia. Nel 1953 frequentò l'Università di Chicago. Nel 1956 si recò in Cile, dove fondò il Centro di ricerca di Sociologia del Lavoro all'Università del Cile e conobbe Adriana Arenas, che sposerà lo stesso anno. Il suo attaccamento al Sud America gli fornirà materiale per diversi progetti di ricerca. Nel 1958 lasciò il CNRS per l'École des Hautes Etudes en Sciences Sociales. L'anno seguente partecipò alla fondazione della rivista Sociologie du travail.[4]

Nel 1964, ottenne presso la Facoltà di Lettere e Scienze Umane dell'Università di Parigi il dottorato in lettere, discutendo una tesi intitolata "Sociologia dell'azione".[6] Il lavoro fu in gran parte incentrato sui grandi stabilimenti Renault.[7]

Nominato nel 1967 consigliere tecnico del ministro dell'Istruzione Alain Peyrefitte, suo ex compagno di classe all'École Normale Supérieure,[8] assunse l'anno successivo, all'età di 43 anni, la direzione del dipartimento di sociologia dell'Università di Nanterre, subentrandoad Henri Lefebvre, ex comunista[8][9] che aveva convinto Alain Touraine nel febbraio 1967 a difendersi con lui quando furono minacciati a Strasburgo.[10]

Alain Toraine nel 2004

Sostenitore dell'abolizione degli esami,[11] fece votare una mozione degli insegnanti contro l'espulsione di Daniel Cohn-Bendit, al quale poi Peyrefitte chiese di allestire barricate in piena notte per negoziare con il rettore la cessazione di manifestazioni,[12][13] già rifiutate in diretta su RTL da Alain Geismar e Jacques Sauvageot.[14] Svelata da Europe1, la "mediazione Touraine" fallì, Peyrefitte negoziò anche con James Marangé (Fédération de l'Éducation nationale - FEN) e Jean Daubard (Syndicat national des instituteurs - SNI)[15] un incontro due giorni dopo, con l'UNEF e il SNESup,[15] aggiornato quando Georges Pompidou si arrese al suo ritorno[16] e offrì a Cohn-Bendit un "dibattito televisivo inedito", sperando di screditarlo.

Nel 1973 pubblicò uno dei suoi capolavori, Production of Society. Pochi anni dopo, iniziò il lavoro sui movimenti sociali[17] e creò le strutture per il suo metodo di intervento sociologico.

Già nel 1978 il suo libro La Voix et le Regard tentò una sintesi della sociologia dei movimenti studenteschi, regionalisti e femministi,[7] secondo lui ormai più importanti dell'operaismo socialista e si chiese se "il tempo delle lotte sociali, dei rapporti di classe, movimenti sociali” non fosse ormai superato.[7] Nel 1981 si recò in Polonia per studiare da vicino il movimento sindacale Solidarność[4] e nel 1988 pubblicò "La Parola e il Sangue", un'analisi generale, politica e sociale del continente sudamericano lungo mezzo secolo.[3]

Nel 2002 fu candidato all'Accademia di Francia.[18]

Alain Touraine morì la notte del 9 giugno 2023 a Parigi all'età di 97 anni.[2].[3]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposato dal 1956 con Adriana Arenas, ebbe due figli: Marisol, ministro degli affari sociali e della salute dal 2012 al 2017 nei governi socialisti di Jean-Marc Ayrault poi di Manuel Valls, e Philippe, professore di endocrinologia al CHU de la Pitié-Salpetriere.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Evoluzione del lavoro operaio nelle officine Renault, 1955
  • Sociologia dell'azione, 1965
  • La coscienza operaia, 1966
  • Il movimento del maggio e il comunismo utopico, 1968
  • La société post-industrielle, 1969
  • Production de la société, 1973
  • La Voix et le Regard, 1978
  • Solidarnosc, Analisi di un movimento sociale (Solidarité), 1982
  • Le retour de l'acteur, 1984
  • Critique de la modernité, 1992
  • Qu'est-ce que la démocratie?, 1994
  • Pourrons-nous vivre ensemble? Égaux et différents, 1997
  • Eguaglianza e diversità, I nuovi compiti della democrazia, Laterza, 1997
  • Il mondo è delle donne, 2000
  • La globalizzazione e la fine del sociale. Per comprendere il mondo contemporaneo, 2008
  • Dopo la crisi. Una nuova società possibile, 2012
  • Noi, soggetti umani. Diritti e nuovi movimenti nell'epoca postsociale, 2017

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Premio Principe delle Asturie per la comunicazione e l'umanistica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
«Nel suo pensare ha coniato uno dei termini più usati ed abusati dei nostri tempi: “società post-industriale”. La sua analisi sociologica, lucida e attenta, spazia dalla politica all'etica individuale sino all'azione sociale, mantenendo sempre il suo cardine sui dinamismi sociali e sulla loro coesione. L'individuo, privato di un antico mondo sacro, diviene soggetto umano che, capace di trasformarsi, nel suo agire diventa creatore e arbitro del suo destino. Fonte: Premio Nonino»
— 2016

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fabio Gambaro, Alain Touraine, morto il sociologo della realtà post-industriale, in la Repubblica, 9 giugno 2023. URL consultato il 9 giugno 2023.
  2. ^ a b (FR) Alain Touraine, grand intellectuel universaliste et engagé, est mort, in Le Monde, 9 giugno 2023. URL consultato il 9 giugno 2023.
  3. ^ a b c d (FR) Laurence Houot, Alain Touraine, sociologue et grand penseur du monde social, est mort à 97 ans, in France Télévisions, 9m giugno 2023.
  4. ^ a b c (FR) Jean-Paul Lebel, Alain Touraine: vie, œuvres, concepts, Parigi, Ellipses, 2007.
  5. ^ (FR) Les agrégés de l'enseignement secondaire. Répertoire 1809-1960, su cnrs.fr. URL consultato il 2 giugno 2023.
  6. ^ Sociologie de l'action, Parigi, Éditions du Seuil, 1965, bibliografia, p.477-488
  7. ^ a b c (FR) Deces d'Alain Touraine sociologue du travailé, in Le Figaro, 9 giugno 2023.
  8. ^ a b (FR) Christelle Dormoy-Rajramanan, La sociologie nanterrienne «autour de 68». Entre expertise et contestation", in Revue d'anthropologie des connaissances, 2018.
  9. ^ (FR) Biographie Le Maitron d'Henri Lefebvre.
  10. ^ (FR) Bernard Brillant, Les clercs de 68, Presses Universitaires de France, 2015.
  11. ^ (FR) Mort du sociologue Alain Touraine, in RFI, 9 giugno 2023.
  12. ^ (FR) Daniel Cohn-Bendit, Le Grand Bazar, 1975.
  13. ^ (FR) Jean-François Sirinelli, Mai 68: L'évènement Janus, Editions Fayard, 2008.
  14. ^ (FR) Adrien Dansette, "Mai 1968", Editions Plon, 1971.
  15. ^ a b (FR) "La FEN en Mai 68", conferenza di James Marangé (PDF), 11 gennaio 1984.
  16. ^ (FR) "Mai-68 au jour le jour: Pompidou est de retour", in Le Dauphiné Libéré, 11 maggio 2018.
  17. ^ (FR) Alain Touraine, su cadis.ehess.fr. URL consultato l'8 dicembre 2016.
  18. ^ (FR) Candidature au fauteuil de M. Georges Vedel, in Academie Francaise. URL consultato il 2 giugno 2023.

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