Airco DH.10

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Airco (de Havilland) DH.10 Amiens
Amiens, prototipo Mark II
Descrizione
Tipobombardiere
Equipaggio3
ProgettistaGeoffrey de Havilland
CostruttoreBandiera del Regno Unito Airco
Data primo volo4 marzo 1918
Data entrata in servizionovembre 1918
Data ritiro dal servizio1923
Utilizzatore principaleBandiera del Regno Unito Royal Air Force
Esemplari258
Sviluppato dalAirco DH.3
Dimensioni e pesi
Lunghezza12,08 m (39 ft 7⅓ in)
Apertura alare19,97 m (65 ft 6 in)
Altezza4,42 m (14 ft 6 in)
Superficie alare77,8 (837 ft²)
Carico alare49,7 kg/m² (10.2 lb/ft²)
Peso a vuoto2 614 kg (5 750 lb)
Peso carico3 863 kg (8 500 lb)[1]
Peso max al decollo4 118 kg (9 060 lb)
Propulsione
Motore2 Liberty 12A
Potenza400 hp (298 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max211 km/h (131 mph, 114 kt), a livello del mare
Velocità di salitaa 10 000 ft in 11 min
Autonomia6 h
Tangenza5 791 m (19 000 ft)
Armamento
Mitragliatrici1-2 Vickers calibro .303 in
Bombefino a 417 kg (920 lb)
Notedati relativi alla versione Amiens IIIA

i dati sono estratti da The British Bomber since 1914[2]

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L'Airco DH.10 Amiens, identificato dopo il 1920 come de Havilland DH.10 Amiens, fu un bombardiere medio bimotore biplano sviluppato dall'azienda britannica Aircraft Manufacturing Company (Airco) nei tardi anni dieci del XX secolo e prodotto, oltre che dalla stessa, dalla nuova realtà aziendale che la sostituì.

Sviluppo del precedente DH.3 portato in volo per la prima volta nel 1916, sebbene realizzato in numerosi esemplari venne avviato alla produzione troppo tardi per entrare massicciamente in servizio durante la prima guerra mondiale venendo utilizzati principalmente dalla Royal Air Force (RAF) nelle ultime fasi e dopo il termine del conflitto.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Il DH.10 fu progettato da Geoffrey de Havilland per soddisfare i requisiti della Air Board A.2.b circa la realizzazione di un bombardiere diurno singolo o bimotore.[3] Il velivolo fu basato sul precedente bombardiere Airco DH.3, che volò per la prima volta nel 1916, ma che fu respinto dal War Office perché si ritevena che il bombardamento strategico fosse ineffiicente come la configurazione a due motori gemelli.[4]

Il primo prototipo, equipaggiato con due motori Siddeley Puma da 186 kW in configurazione spingente, venne portato in volo per la prima volta il 4 marzo 1918.[5] Inviato alla commissione di valutazione della RAF tuttavia, il rendimento di questo prototipo si dimostrò ben al di sotto delle aspettative raggiungendo, alla quota di 4 572 m con il carico di bombe al completo, una velocità massima pari a solo 145 km/h. Le prestazioni espresse furono giudicate insufficienti per risultare efficace in un contesto operativo e per ovviare al problema fu necessario avviare una revisione del progetto originale adottando una nuova motorizzazione dalla maggior potenza ed installati in configurazione traente.

Il secondo prototipo, identificato come Amiens Mark II ed equipaggiato con due motori Rolls-Royce Eagle VIII da 268 kW, volò per la prima volta nell'aprile del 1918 riuscendo a sviluppare prestazioni di molto superiori e dimostrando di essere a pieno carico più veloce del DH.9A nonostante il DH.10 riuscisse a trasportare un carico bellico in bombe da caduta superiore del doppio.[5] La scarsa disponibilità dei motori Eagles però condizionò la possibilità di avviare il Mark II ad una produzione in serie, pertanto si dovette ricorrere ad una terza fase di sviluppo, versione poi diventata quella definitiva ed identificata come Amiens Mark III, che utilizzava i motori di progettazione statunitense Liberty L-12 più facilmente reperibili sul mercato.[3] A seguito dell'esito finalmente positivo delle prove in volo venne emesso un ordine per 1 291 esemplari destinati ai reparti di bombardamento della Royal Ari Force.[2]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

I primi esemplari del DH.10 furono consegnati al No. 104 Squadron RAF nel novembre 1918 e impiegati in un'unica missione di bombardamento il 10 novembre dello stesso anno; successivamente l'armistizio pose fine alla Grande Guerra.[2] Nel dopoguerra l'aereo fu utilizzato dal No. 120 Squadron RAF per effettuare consegne di posta indirizzata all'esercito di occupazione stanziato sul Reno.[6] Il DH.10 venne destinato anche dal No. 97 Squadron RAF di stanza in India come supporto al Royal Army sulla frontiera di Nord-Ovest ed impiegato in missioni di bombardamento nel corso della terza guerra anglo-afghana.[2] Il No. 216 Squadron RAF, stanziato in Egitto, venne anch'esso equipaggiato con gli DH.10 alcuni dei quali utilizzati per il servizio di posta aerea tra Il Cairo e Baghdad.[5]

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

Amiens I
prototipo, versione equipaggiata con due motori Siddeley Puma in configurazione spingente.
Amiens II
prototipo, equipaggiato con due motori Rolls-Royce Eagle in configurazione traente.
Amiens III
versione definitiva avviata alla produzione in serie, equipaggiata con due motori Liberty L-12 in configurazione traente posti tra le ali e realizzata in 221 esemplari.
Amiens IIIA
sviluppo del Mark III, caratterizzato dallo spostamento dei motori sotto l'ala inferiore, realizzato in 32 esemplari ed identificato successivamente come DH.10A.
Amiens IIIC
versione equipaggiata con motori Rolls-Royce Eagle realizzata per sopperire all'eventuale carenza nella disponibilità di motori Liberty, realizzato in 5 esemplari ed identificato successivamente come DH.10C.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Militari[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera del Regno Unito Regno Unito

Civili[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera del Regno Unito Regno Unito
  • Aircraft Transport and Travel Ltd, un solo esemplare distrutto in un incidente nell'Aprile 1920.[7]
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Thetford 1957, p.147.
  2. ^ a b c d Mason 1994, p.107.
  3. ^ a b Mason 1994, p.106.
  4. ^ Mason 1994, p.48.
  5. ^ a b c Thetford 1957, p.146.
  6. ^ Jackson 1987, pp.142-143.
  7. ^ Jackson 1973, p.323.
  8. ^ Jackson 1987, p.143.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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