Aimee Stephens

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Aimee Stephens nel 2019

Aimee Stephens (Fayetteville, 7 dicembre 1960Redford, 12 maggio 2020) è stata una funzionaria statunitense, nota per la sua lotta per i diritti civili delle persone transgender.[1] Direttrice di un'impresa di pompe funebri a Detroit, è stata licenziata in quanto transgender. In base al suo caso giudiziario, la Corte Suprema degli Stati Uniti, in una storica decisione del 2020, ha stabilito che la legge federale sui diritti civili del 1964 protegge i dipendenti gay, lesbiche e transgender dalle discriminazioni basate sul sesso e sull'orientamento sessuale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Stephens è nata con il nome di Anthony Stevens il 7 dicembre 1960 a Fayetteville, Carolina del Nord. Si è laureata alla Mars Hill University nel 1984 con una laurea in educazione religiosa, successivamente nel 1988, ha ottenuto una laurea in scienze mortuarie presso il Fayetteville Technical Community College.

È stata sposata con Donna Stephens per 20 anni. Il 12 maggio 2020, Stephens è morta per complicazioni legate all'insufficienza renale.

RG e GR Harris Funeral Homes Inc. v. Commissione per le pari opportunità di lavoro[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013, dopo aver dichiarato che si sarebbe recata al lavoro con abiti femminili, fu licenziata perdendo il suo posto di lavoro presso R.G. & G.R Harris Funeral Home a Garden City. Stephens ha così dato avvio ad una causa legale, sostenendo che fosse tutelata ai sensi del titolo VII della legge federale sui diritti civili del 1964. Il proprietario dell’impresa di pompe funebri ha sostenuto che in realtà Stephens non era stata realmente oggetto di discriminazioni, in quanto avrebbe fatto richiesta ai suoi dipendenti di vestirsi con degli abiti legati al proprio genere biologico.[3] Il giudice Neil Gorsuch ha sostenuto la comunità LGBTQ +, riconoscendo che "il Congresso nel 1964 probabilmente non aveva in mente la comunità LGBTQ quando ha vietato la discriminazione basata sul sesso. Nonostante ciò le sue parole sono chiare".[4]

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

A giugno 2020, Stephens è stata aggiunta alla liste dei "pionieri ed eroi" americani al National LGBTQ Wall of Honor all'interno dello Stonewall National Monument (SNM) nello Stonewall Inn di New York.[5][6][7] Il SNM è il primo monumento nazionale degli Stati Uniti dedicato ai diritti e alla storia dei diritti LGBTQ.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Aimee Ortiz, Aimee Stephens, Plaintiff in Transgender Case, Dies at 59, in The New York Times, 12 maggio 2020, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 16 giugno 2020.
  2. ^ (EN) NPR.org, https://www.npr.org/2020/06/15/863498848/supreme-court-delivers-major-victory-to-lgbtq-employees. URL consultato il 16 giugno 2020.
  3. ^ (EN) Detroit News, https://www.detroitnews.com/story/news/politics/2020/06/15/michigan-womans-case-wins-landmark-transgender-ruling/3192376001/. URL consultato il 16 giugno 2020.
  4. ^ (EN) The Atlantic, https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2020/06/what-because-of-sex-really-means/613099/. URL consultato il 16 giugno 2020.
  5. ^ metro.us, https://www.metro.us/news/local-news/new-york/stonewall-inn-lgbtq-wall-honor. URL consultato il 28 giugno 2019.
  6. ^ (EN) Copia archiviata, su San Diego Gay and Lesbian News. URL consultato il 21 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2019).
  7. ^ Windy City Times, http://www.windycitymediagroup.com/lgbt/New-honorees-named-for-Natl-LGBTQ-Wall-of-Honor-at-Stonewall-Inn/68836.html. URL consultato il 1º luglio 2020.
  8. ^ (EN) The Bay Area Reporter / B.A.R. Inc., https://www.ebar.com/news/news//272833. URL consultato il 24 maggio 2019.

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