Adelperga

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Adelperga, detta anche Adelberga (... – VIII secolo), è stata una principessa longobarda, figlia di Desiderio, re dei Longobardi, e di sua moglie Ansa.

Domina Adelperga Christianissima Beneventi Doctrice coniux Domini Argis Sapieneissimi et Catholici Principis.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu sposa di Arechi II, con il quale Desiderio combinò un matrimonio strategico per assicurare il suo potere in Italia.[1] Desiderio stesso lo proclamò Duca di Benevento nel 758. Suo precettore fu lo storico Paolo Diacono; quest'ultimo fu spinto proprio dalla principessa al genere storiografico perché per lei aveva già composto un poema sulle età del mondo - un Carmen sulle sette età del mondo (A principio saeculorum) scritto proprio per il matrimonio di Adelperga con Arechi II - e una storia romana.[2][3]

Dopo la caduta del regno dei longobardi ad opera di Carlo Magno, l'ex marito della sorella di Adelperga, Ermengarda, i suoi genitori e la sorella vennero esiliati in Francia ed imprigionati in una comunità monastica. Adelperga e sua sorella Liutperga iniziarono una lotta per la riconquista del patrimonio e si vendicarono di Carlo Magno.[4] Liutperga cadde definitivamente in rovina e la sua famiglia incoraggiò suo marito, Tassilone III di Baviera, a ribellarsi contro suo cugino: Carlo Magno scoprì i piani di Tassilone e gli confiscò tutti i suoi averi; Tassilone e Liutperga vennero confinati in un monastero.[5]

Adelperga fu più fortunata: suo marito Arechi resistette a Carlo Magno per qualche tempo, fino al 787, anno in cui stipulò l'armistizio col re franco nella basilica di Santa Maria Maggiore a Santa Maria Capua Vetere[6]. Alle pressioni di sua moglie e dei bizantini ruppe il trattato di pace, col quale avrebbe dovuto cedere parte del suo ducato allo Stato Pontificio.[2]

Quando egli morì, il 26 agosto del 787, Adelperga continuò la sua politica supportando il fratello Adelchi durante il suo esilio a Costantinopoli e quando ritornò nel sud Italia con un esercito. Il figlio, Grimoaldo III, l'erede del ducato, ritornò dalla prigionia nella corte francese e, al fianco di Carlo Magno, sconfisse suo zio e i Bizantini. A quel punto ruppe la sua fedeltà nei confronti di Carlo Magno e Benevento rimase in cattivi rapporti con Carlo Magno.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L.M. Hartmann, II/2, pp. 210 ss.
  2. ^ a b (DE) M. Hartmann, Die Königin im frühen Mittelalter, Stuttgart, Kohlhammer, 2009, p. S. 55ff, ISBN 978-3-17-018473-2.
  3. ^ (EN) Italy, Emperors & Kings, su fmg.ac, Foundation for Medieval Genealogy. URL consultato il 14 novembre 2021.
  4. ^ L.M. Hartmann, II/2, pp. 285 ss.
  5. ^ Lexikon des Mittelalters (LexMA), Band I, p. Seite 930.
  6. ^ Adriana Caprio e Anna Giordano, Marcello Natale, Terra di lavoro, Napoli, Guida, 2004, p. 67, ISBN 8871887743.
  7. ^ L.M. Hartmann, II/2, pp. 302 ss.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2941160668042303560005 · ISNI (EN0000 0000 3591 4540 · CERL cnp00550650 · LCCN (ENn94107088 · GND (DE119229463 · WorldCat Identities (ENlccn-n94107088