Acidi grassi a catena lunga

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Gli acidi grassi a catena lunga o LCFA, dall'inglese long chain fatty acids, sono una classe di acidi grassi con una catena alifatica composta da un numero di atomi di carbonio superiore a 12. C'è un'ulteriore classificazione che distingue gli acidi grassi a catena lunga da quelli a catena molto lunga (VLCFA), caratterizzati da un numero di atomi di carbonio da 22 e superiori. In questo senso, gli LCFA sarebbero composti più precisamente da un numero di atomi di carbonio compresi tra 14 e 20. Al contrario degli acidi grassi a catena corta (SCFA) e media (MCFA) che sono tutti saturi (SFA), quelli a catena lunga si suddividono tra saturi, monoinsaturi (MUFA) e polinsaturi (PUFA). Tali acidi grassi sono più comunemente riconosciuti nella forma di trigliceridi a catena lunga (LCT) dall'inglese long chain triglycerides, per la loro esterificazione a formare trigliceridi.

Digestione e assorbimento[modifica | modifica wikitesto]

Gli acidi grassi a catena lunga sono assorbiti con più difficoltà rispetto a quelli a catena corta e media, soprattutto se presenti nelle posizioni 1 e 3 dei trigliceridi. Tra gli acidi grassi a catena lunga, quelli insaturi vengono però assorbiti meglio dei saturi. Queste proprietà sono causate dalla loro diversa solubilità in acqua, che condiziona il loro assorbimento[1]. La digestione degli LCT richiede l'attivazione della lipasi pancreatica e dei sali biliari. I prodotti di questa idrolisi enzimatica sono monogliceridi e acidi grassi liberi (FFA o NEFA) che vengono assorbiti dagli enterociti (cellule del intestino tenue) e riesterificati a trigliceridi, incorporati nei chilomicroni e assorbiti per via linfatica[2].

Principali LCFA[modifica | modifica wikitesto]

LCFA saturi[modifica | modifica wikitesto]

N° atomi di C:
n° doppi legami
Nome comune Nome IUPAC Formula chimica Punto di
fusione (°C)
Fonti
16:0 acido palmitico acido esadecanoico C16H32O2
CH3(CH2)14COOH
62,8 grassi animali e vegetali
17:0 acido margarico acido eptadecanoico C17H34O2
CH3(CH2)15COOH
- grassi animali e vegetali
18:0 acido stearico acido ottadecanoico C18H36O2
CH3(CH2)16COOH
69,6 grassi animali e vegetali
19:0 - acido nonadecanoico C19H38O2
CH3(CH2)17COOH
- -
20:0 acido arachico acido eicosanoico C20H40O2
CH3(CH2)18COOH
75,4 in piccole quantità nei semi vegetali
e nei grassi animali

LCFA monoinsaturi[modifica | modifica wikitesto]

N° atomi di C:
n° doppi legami
Posizione dei
doppi legami
Nome comune Nome IUPAC Formula chimica Punto di
fusione (°C)
Fonti
16:1 9 acido palmitoleico acido cis-9-esadecenoico C16H30O2
CH3(CH2)5CH=CH(CH2)7COOH
-0,5 grassi del latte,
grassi di riserva degli animali,
oli di pesce,
grassi vegetali
18:1 cis-9 acido oleico acido cis-9-ottadecenoico C18H34O2
CH3(CH2)7CH=CH(CH2)7COOH
16 olio di oliva,
in tutti i grassi naturali
18:1 trans-9 acido elaidinico acido trans-9-ottadecenoico C18H34O2
CH3(CH2)7CH=CH(CH2)7COOH
- nei grassi dei ruminanti
18:1 11 acido vaccenico acido trans-11-ottadecenoico C18H34O2
CH3(CH2)5CH=CH(CH2)9COOH
- principalmente nei grassi dei ruminanti
20:1 11 acido gadoleico acido cis-9-eicosenoico C20H38O2
CH3(CH2)7CH=CH(CH2)9COOH
- olio di colza

LCFA polinsaturi[modifica | modifica wikitesto]

N° atomi di C:
n° doppi legami
Posizione dei
doppi legami
Nome comune Nome IUPAC Formula
chimica
Punto di
fusione (°C)
Fonti
18:2 9, 12 acido linoleico acido 9,12-ottadecadienoico C18H32O2 -5 olio di girasole
18:3 9, 12, 15 acido α-linolenico acido 9,12,15-ottadecatrienoico C18H30O2 -11 pesce ricco di grassi, oli vegetali
18:4 6, 9, 12, 15 acido stearidonico acido 6,9,12,15-ottadecatetraenoico C18H28O2 - semi di canapa, olio di semi di ribes nero
20:4 5, 8, 11, 14 acido arachidonico acido 5,8,11,14-eicosatetraenoico C20H32O2 -49,5 grassi animali, oli di pesce
20:5 5, 8, 11, 14, 17 acido timnodonico acido 5,8,11,14,17-eicosapentaenoico C20H30O2 - oli di pesce

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Arienti. Le basi molecolari della nutrizione. PICCIN, 2003. p. 139. ISBN 8829916668.
  2. ^ Gaetano Crepaldi,Aldo Baritussio. Trattato di medicina interna, Volume 3. PICCIN, 2002. p. 1512. ISBN 8829916420

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]