Acanthocybium solandri

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Wahoo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Famiglia Scombridae
Genere Acanthocybium
Specie A. solandri
Nomenclatura binomiale
Acanthocybium solandri
Cuvier, 1832
Nomi comuni

Acantocibio

Il wahoo o acantocibio[1] (Acanthocybium solandri, sinonimo Acanthocibium solanderi) è un pesce di mare della famiglia Scombridae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa in tutte le acque tropicali del globo, dove è molto comune mentre in Mediterraneo è rarissimo e sono note pochissime segnalazioni, anche in acque italiane.
È un pesce pelagico che si trattiene sempre lontano dalle coste.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ha un aspetto simile a quello della palamita ma molto più allungato ed assai più grande (2 m per oltre 60 kg). Il muso è molto lungo e la bocca grande. Le pinne dorsali sono due, la prima molto lunga e bassa, la seconda breve e simmetrica alla pinna anale. Sul peduncolo caudale ci sono numerose pinnule; la pinna caudale è ampia e falcata. Pinne pettorali e pinne ventrali sono piccole.
Il colore è blu metallico sul dorso e argentato sul ventre, l'animale vivo può mostrare strisce grigie verticali sui fianchi.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Predatore, si nutre di pesci.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

È una preda ambita dai pescatori sportivi che lo catturano a traina. Le carni sono ottime.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Denominazione obbligatoria in Italia ai sensi del DM 31 gennaio 2008

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E. Tortonese, Osteichthyes - "Fauna d'Italia", vol. XI, Calderini, Bologna, 1975
  • F. Costa, Atlante dei pesci dei mari italiani, Milano, Mursia, 1991
  • P. Louisy , Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, Trezzano sul Naviglio (MI), Il Castello, 2006.

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