Agenzia per l'Italia digitale

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Agenzia per l'Italia digitale
SiglaAgID
StatoBandiera dell'Italia Italia
TipoEnte pubblico
Istituito2012
daGoverno Monti
PredecessoreDigitPA
Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione
Direttore generaleMario Nobile
Bilancio220000000 EUR (2014[1])
Impiegati118
IndirizzoVia Liszt 21, I-00144 Roma
Sito webwww.agid.gov.it/

L'Agenzia per l'Italia digitale (abbreviata in AgID) è un'agenzia pubblica italiana istituita dal governo Monti.[2] Sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del presidente del Consiglio dei ministri o del ministro da lui delegato, svolge le funzioni ed i compiti ad essa attribuiti dalla legge al fine di perseguire il massimo livello di innovazione tecnologica nell'organizzazione e nello sviluppo della pubblica amministrazione e al servizio dei cittadini e delle imprese, nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e trasparenza e secondo criteri di efficienza, economicità ed efficacia.

Compito rilevante dell'AgID è di accreditare o autorizzare i soggetti (pubblici o privati) che svolgono talune attività in ambito digitale (ad esempio conservazione sostitutiva, certificati digitali, marche temporali, PEC, intermediario PagoPA, ecc.).

Caratteristiche ed obiettivi[modifica | modifica wikitesto]

La struttura incorpora ed eredita le competenze precedentemente assegnate all'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione, a DigitPA e al Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Secondo lo Statuto[3] approvato a febbraio 2014 le finalità dell'Agenzia per l'Italia digitale sono:

  • Assicurare il coordinamento informatico delle amministrazioni statale, regionale e locale, con la finalità di progettare e monitorare l'evoluzione strategica del sistema informativo della pubblica amministrazione favorendo l'adozione di infrastrutture e standard che riducano i costi sostenuti dalle singole amministrazioni e migliorino i servizi erogati.
  • Accreditare i soggetti certificatori in ambito digitale (CA - Certification Authority), ad esempio per il rilascio di un certificato digitale, SPID, conservazione sostitutiva, marca temporale, ecc., svolgendo perciò la funzione di RA - registration authority (con mandato pubblico cioè tecnico/politico).
  • Perseguire l'ottimizzazione della spesa in materia informatica delle pubbliche amministrazioni attraverso il monitoraggio della relativa spesa corrente e il supporto alle amministrazioni pubbliche nazionali e locali nel raggiungimento di obiettivi di standardizzazione e revisione dei processi interni e di ottimizzazione della spesa informatica complessiva.
  • Svolgere i compiti necessari per l'adempimento degli obblighi internazionali assunti dallo Stato nelle materie di competenza.
  • Promuovere l'innovazione digitale nel Paese e contribuire alla creazione di nuove conoscenze ed alla diffusione di nuove opportunità di sviluppo economico, culturale e sociale collaborando con le istituzioni e gli organismi europei, nazionali e regionali aventi finalità analoghe, anche attraverso la stipula di accordi strategici.
  • L'emanazione di linee guida, regolamenti e standard.
  • La promozione di iniziative di alfabetizzazione informatica per i cittadini.

È membro dell'Istituto europeo per le norme di telecomunicazione (ETSI).[4]

Nel 2023 si è avviato il previsto passaggio di consegne tra AgID e l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale: ad esempio, ora è ACN a qualificare gli operatori che erogano servizi cloud per la PA[5].

Organi e strutture[modifica | modifica wikitesto]

Gli organi direttivi dell'Agenzia sono:

  • Direttore generale
  • Comitato di indirizzo (abrogato con art. 27 del decreto-legge 6/11/2021, n. 152)
  • Collegio dei revisori dei conti

Direttore generale[modifica | modifica wikitesto]

Il direttore generale è il legale rappresentante dell'Agenzia, la dirige ed è responsabile della gestione e dell'attuazione delle direttive impartite dal presidente del Consiglio dei ministri o dal ministro da lui delegato (Ministro per l'innovazione e la digitalizzazione dal 2019 e dal 2022 il Sottosegretario all'innovazione tecnologica). Il direttore generale resta in carica per tre anni ed è rinnovabile.

I direttori dell'Agenzia che si sono susseguiti nella carica sono:

  • Mario Nobile, 3/2023 - in carica
  • Francesco Paorici, 1/2020 [6] - 1/2023
  • Teresa Alvaro, 10/2018 [7] - 12/2019 (dimissioni) [8]
  • Francesco Tortorelli, reggente 08/2018 - 9/2018 [9]
  • Antonio Samaritani, 5/2015 - 7/2018 [10]
  • Alessandra Poggiani, 8/2014 - 4/2015 (dimissioni)[11]
  • Agostino Ragosa, 10/2012 - 7/2014 (dimissioni)[12]

Il Comitato d'indirizzo[modifica | modifica wikitesto]

Il Comitato era l'organo di indirizzo strategico dell'Agenzia. È stato abrogato con art. 27 del decreto-legge 6/11/2021, n. 152.

Presiedeva il Comitato di indirizzo per il periodo dal 2014 al 2016 (poi rinnovato fino al 2021) Giuseppe Stefano Quintarelli.

Task force[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2017 l'Agenzia per l'Italia Digitale ha lanciato la Task Force sull'intelligenza artificiale, che studia come la diffusione di soluzioni e tecnologie di IA influenza l'evoluzione dei servizi pubblici per migliorare il rapporto tra pubbliche amministrazioni e cittadini. Il consiglio di coordinamento della task force comprendeva 30 persone, compresi Maria Chiara Carrozza, Emilia Garito, Juan Carlos de Martin, Domenico Marino, Stefano Quintarelli e altri.[13][14]

Il Commissario straordinario di Governo per l'attuazione dell'Agenda digitale[modifica | modifica wikitesto]

Inoltre, pur non facendo parte dell'Agenzia, l'attuazione delle politiche di digitalizzazione da essa guidate sono state rafforzate, da parte del Governo, tramite Commissari straordinari con l'obiettivo di dare impulso alla digitalizzazione, anche grazie a poteri sostitutivi delle pubbliche amministrazioni secondo quanto disposto dall'art. 63 del decreto legislativo 26/8/16, n. 179 :

Dal 1/1/2020 le funzioni del Commissario straordinario sono passate al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale.

Il Difensore civico digitale[modifica | modifica wikitesto]

Il difensore civico digitale è previsto dall'art. 17 del Codice dell'Amministrazione Digitale a partire dal 26 agosto 2016. Chiunque puo' presentare al difensore civico per il digitale, attraverso apposita area presente sul sito istituzionale dell'AgID, segnalazioni relative a presunte violazioni del Codice e di ogni altra norma in materia di digitalizzazione ed innovazione della pubblica amministrazione.

Il difensore civico, accertata la violazione, la comunica al Direttore generale dell'AgID il possibile intervento sanzionatorio.

Poteri sanzionatori[modifica | modifica wikitesto]

Ai sensi del Codice dell'Amministrazione Digitale, l'AgID ha anche le seguenti facoltà:

  • A norma dell'art. 32-bis, di irrogare sanzioni ai "prestatori di servizi fiduciari qualificati, ai gestori di posta elettronica certificata, ai gestori dell'identità digitale e ai conservatori accreditati, che abbiano violato gli obblighi del Regolamento eIDAS o del [...] Codice relative alla prestazione dei predetti servizi".
  • A norma dell'art. 18-bis, di vigilare, verificare, controllare e monitorare il rispetto delle disposizioni del Codice dell'Amministrazione Digitale e di ogni altra norma in materia di innovazione tecnologica e digitalizzazione, e di sanzionare le pubbliche amministrazioni inadempienti.

Riferimenti normativi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Preventivo finanziario gestionale esercizio 2014 (PDF), su agid.gov.it. URL consultato il 3 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  2. ^ Decreto legge 22 giugno 2012 n. 83 (cosiddetto "Decreto sviluppo") convertito in legge 7 agosto 2012 n. 134
  3. ^ Statuto dell'Agenzia per l'Italia digitale
  4. ^ (EN) List of All ETSI Full Members - ETSI Associate Members - Observers - Counsellors
  5. ^ Da oggi il processo di qualificazione cloud per la PA passa ad ACN, su agid.gov.it, Agenzia per l'Italia digitale, 19 gennaio 2023. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  6. ^ Francesco Paorici nominato nuovo Direttore Generale di AgID, su innovazione.gov.it, 27 dicembre 2019.
  7. ^ Il nuovo Direttore AgID, Alvaro, illustra al Ministro Bongiorno le linee programmatiche per la digitalizzazione della PA, su funzionepubblica.gov.it, 24 settembre 2018.
  8. ^ Cambia il direttore dell'Agenzia per l'Italia Digitale, comincia la rivoluzione della ministra Pisano, su repubblica.it, 28 ottobre 2019.
  9. ^ Decreto di incarico a Direttore generale reggente dell’AgID, su funzionepubblica.gov.it, 18 luglio 2018.
  10. ^ Nomina Samaritani (PDF), su agid.gov.it (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2015).
  11. ^ Si dimette la direttrice dell’Agenzia per il digitale del Governo, su LaStampa.it, 28 marzo 2015. URL consultato il 29 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
  12. ^ Agostino Ragosa si dimette da direttore Agenzia Italia digitale, su repubblica.it. URL consultato il 22 maggio 2015.
  13. ^ (EN) Agenzia per l'Italia Digitale, Task force, su IA-Gov, 18 febbraio 2020. URL consultato il 5 giugno 2021.
  14. ^ Lavori del futuro, Emilia Garito l'AI shaper per un'innovazione etica, su Alley Oop, 11 febbraio 2021. URL consultato il 5 giugno 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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