Aérospatiale Alouette II

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SNCASE/Aérospatiale
SA 313 / SA 318 Alouette II
Un SE 313B
Descrizione
Tipoelicottero leggero utility
Equipaggio1-3
CostruttoreBandiera della Francia SNCASE
Bandiera della Francia Sud Aviation
Bandiera della Francia Aérospatiale
Bandiera della Francia Eurocopter
Data primo volo31 luglio 1952
Utilizzatore principaleBandiera della Francia forze armate francesi
Altri utilizzatoriBandiera della Germaniaforze armate tedesche
Esemplarioltre 1500
Sviluppato dalSE 3120 Alouette
Altre variantiAérospatiale Alouette III
Aérospatiale Lama
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza9,70 m
Altezza2,75 m
Diametro rotore10,20 m
Peso a vuoto895 kg
Peso max al decollo1 600 kg
Propulsione
Motoreuna turbina Turboméca Artouse II C6
Potenza360 shp
Prestazioni
Velocità max185 km/h
Autonomia565 km
Tangenza4 300 m
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Alouette II SE3130 impiegato dall'aviazione leggera dell'esercito francese (Aviation Legere Armee de Terre - ALAT)
Alouette qui è raffigurato con 4 AS-10, versione aviolanciata dell'SS-10, missile controcarro di prima generazione
Alouette SE.3130 II, in precedenza V-54 delle Forze aeree svizzere, attualmente immatricolato nel Regno Unito come G-BVSD. Costruito nel 1964.

L'Aérospatiale Alouette II è un elicottero leggero utility monoturbina con rotore a tre pale, progettato in Francia dalla Société nationale des constructions aéronautiques du sud-est (SNCASE) poi Sud Aviation all'inizio degli anni cinquanta, in seguito diventata Aérospatiale.

L'Alouette II è stato il primo elicottero prodotto su scala industriale a utilizzare un motore a turbina al posto del più convenzionali e pesanti motori a pistoni.

È stato impiegato a partire dagli anni sessanta prevalentemente da operatori militari o governativi nel ruolo di elicottero da osservazione, aerofotografia, ricerca e salvataggio, collegamento e addestramento, ma è stato anche utilizzato in versione armata con missili anticarro e siluri a testata autocercante. Nei ruoli civili, è stato impiegato come eliambulanza (con due barelle esterne), per l'irrorazione dei campi coltivati e come gru volante grazie alla capacità di sollevare fino a 500 kg attaccati al gancio baricentrico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il predecessore dell'Alouette II fu il SE 3120 Alouette. Questo elicottero venne prodotto in due esemplari e batté i record di velocità e distanza nel luglio 1953, ma risultò troppo complesso per l'impiego operativo. Il conseguimento dei record attirò l'attenzione sugli elicotteri del governo francese che però emise un ultimatum secondo il quale se non fosse entrato in produzione di serie un modello entro due anni, avrebbe abbandonato ogni interesse negli elicotteri. La SNCASE mise a punto 7 modelli di elicotteri con motore a turbina denominati da X.310A a X.310G. Dal punto di vista del motore, in precedenza, Joseph Szydlowski, il fondatore della Turboméca, era stato in grado di sviluppare l'Artouste, un motore a turbina da 260 shp a singolo albero derivato dall'Orédon. Venne scelto il modello X.310G design equipaggiato con l'Artouste e venne rapidamente avviata la produzione di serie del SE 3130 Alouette II.

L'SE 3130 volò la prima volta il 12 marzo 1955 e dopo circa tre mesi un Alouette II di preserie, pilotato dal collaudatore Jean Boulet, conseguì un nuovo record di altitudine di 8209 m il 6 giugno, arrivando a toccare i 10984 m il 13 giugno.

L'Alouette II fece notizia il 3 luglio 1956 successivo quando diventò il primo elicottero a portare a termine una missione di salvataggio in montagna, prelevando un alpinista che aveva sofferto un arresto cardiaco a oltre 4000 m e di nuovo il 3 gennaio 1957 quando un Alouette II venne utilizzato per portare soccorso all'equipaggio di un Sikorsky S-58 precipitato mentre a sua volta era impiegato nella ricerca degli alpinisti Jean Vincendon e François Henry dispersi sul Monte Bianco.

L'Alouette II ricevette il certificato di aeronavigabilità nazionale il 2 maggio 1957.

La produzione venne avviata inizialmente per soddisfare gli ordini emessi dalle forze armate francesi e gli ordini dei clienti civili. La versione militare fu il primo elicottero al mondo ad essere armato con missili anticarro (i Nord SS.11),[1]. Al termine della produzione nel 1975 erano stati costruiti oltre 1500 Alouette II, distribuiti fra 80 nazioni, comprese 47 forze armate diverse. È stato costruito anche su licenza in Brasile, Svezia, India e negli Stati Uniti d'America.

La società indiana Hindustan Aeronautics Limited costruì la versione SA 315B Lamas, rinominata Cheetah e regolarmente impiegata a 7500 metri di quota per collegamento con le postazioni e le basi aeree della Indian Air Force sulle montagne dell'Himalaya.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Governativi[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Spagna Spagna
3 SA 318C ricevuti rispettivamente, due nel 1975 e uno nel 1980, tutti ritirati dal servizio nel 2001.[2]

Militari[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Angola Angola
Bandiera dell'Argentina Argentina
Bandiera dell'Austria Austria
  • 16
Bandiera del Belgio Belgio
  • 39
Bandiera del Benin Benin
Bandiera del Biafra Biafra
Bandiera della Bolivia Bolivia
Bandiera del Brasile Brasile
Bandiera della Cambogia Cambogia
  • 8
Bandiera del Camerun Camerun
3 SE 313B consegnati, uno in servizio all'ottobre 2017.[3]
Bandiera della Rep. Centrafricana Rep. Centrafricana
1 SE313 consegnato ed in servizio al febbraio 2018.[4]
Bandiera del Cile Cile
Bandiera della Costa d'Avorio Costa d'Avorio
  • 2
Bandiera di Gibuti Gibuti
Bandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana
  • 2
Bandiera dell'Ecuador Ecuador
Bandiera di El Salvador El Salvador
Bandiera delle Filippine Filippine
1 SE313 in servizio al febbraio 2018.[5]
Bandiera della Finlandia Finlandia
  • 2
Bandiera della Francia Francia
  • 363
Bandiera della Germania Germania
  • 267
Bandiera della Guinea-Bissau Guinea-Bissau
1 SA 3130 consegnato.[6]
Bandiera dell'India India
100 SA 315B consegnati.[7][8]
22 in servizio con l'esercito all'ottobre 2020.[8][9]
Bandiera dell'Indonesia Indonesia
  • 3
Bandiera d'Israele Israele
  • 4
Bandiera del Laos Laos
  • 2
Bandiera del Libano Libano
  • 3
Bandiera del Madagascar Madagascar
1 SA 318C e 3 SE 313B consegnati.[10]
Bandiera del Messico Messico
  • 2
Bandiera del Marocco Marocco
  • 14
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
  • 8
Bandiera del Pakistan Pakistan
  • 12
Bandiera del Perù Perù
8 SA 318C Alouette II ricevuti a partire dal 1974.[11]
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera della Romania Romania
  • 2
Bandiera della Rhodesia Rhodesia
Bandiera del Senegal Senegal
Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Bandiera del Vietnam del Sud Vietnam del Sud
Bandiera della Svezia Svezia
  • 25
Bandiera della Svizzera Svizzera
  • 30
Bandiera del Togo Togo
Bandiera della Tunisia Tunisia
  • 8
Bandiera della Turchia Turchia
Bandiera dello Zaire Zaire
  • 3

Esemplari attualmente esistenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Helicopters at War - Blitz Editions, p. 63. ISBN 1-85605-345-8.
  2. ^ "EL PRIMER HELICÓPTERO DE LA POLICÍA NACIONAL ESPAÑOLA", su defensa.com, 6 aprile 2024, URL consultato il 6 aprile 2024.
  3. ^ "Le forze aeree del mondo. Camerun" - Aeronautica & Difesa" N. 372 - 10/2017 pag. 68
  4. ^ "Le forze aeree del mondo. Repubblica Centrafricana" - "Aeronautica & Difesa" N. 376 - 02/2018 pag. 68
  5. ^ " La Marina Filippina e il suo ammodernamento" - "Rivista Italiana Difesa" N. 2 - 02/2018 pp. 41-47
  6. ^ "Le forze aeree del mondo. Guinea Bissau" - "Aeronautica & Difesa" N. 416 - 06/2021 pag. 66
  7. ^ "Le forze aeree del mondo. India" - "Aeronautica & Difesa" N. 420 - 10/2021 pag. 70
  8. ^ a b "KA-226T ALL’INDIA: CONSEGNE SOLO DOPO IL PAGAMENTO", su analisidifesa.it, 14 ottobre 2017, URL consultato il 15 ottobre 2017.
  9. ^ "L’ARMÉE INDIENNE CLOUE (TEMPORAIREMENT) AU SOL TOUS SES CHEETAH", su avionslegendaires.net, 4 febbraio 2020, URL consultato il 19 marzo 2020.
  10. ^ "Le forze aeree del mondo. Madagascar" - "Aeronautica & Difesa" N. 438 - 4/2023 pag. 70
  11. ^ "50° AÑOS DE LA AVIACIÓN DEL EJÉRCITO DEL PERÚ: DEL SA-318C ALOUETTE II AL MI-171Sh-P", su defensa.com, 30 aprile 2023, URL consultato il 1 maggio 2023.
  12. ^ Riccardo Braccini, Il Museo dell'Aviazione di Bucarest, in jp4 mensile di Aerounautica e Spazio, n. 11, novembre 2010, pp. 82 a.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]