1979 (singolo)

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1979
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaThe Smashing Pumpkins
Pubblicazione23 gennaio 1996
Durata4:28
Album di provenienzaMellon Collie and the Infinite Sadness
GenereRock alternativo
EtichettaVirgin Records
ProduttoreFlood, Alan Moulder, Billy Corgan
Registrazione1995
FormatiCD singolo, 12"
Certificazioni originali
Dischi d'oroBandiera del Regno Unito Regno Unito[2]
(vendite: 400 000+)
Bandiera della Spagna Spagna[3]
(vendite: 30 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[4]
(vendite: 500 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi d'oroBandiera dell'Italia Italia[1]
(vendite: 25 000+)
The Smashing Pumpkins - cronologia
Singolo successivo
(1996)

1979 è il secondo singolo del gruppo alternative rock statunitense The Smashing Pumpkins, estratto dal doppio album Mellon Collie and the Infinite Sadness del 1995.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Scritto dal leader del gruppo Billy Corgan, presenta loop e sample insoliti rispetto ai brani precedenti del gruppo.[5] Questo brano venne concepito durante il tour di Siamese Dream, e nella sua versione originale rischiò di essere escluso dall'album. Tuttavia Corgan volle terminare il pezzo che piacque immediatamente ai produttori. Secondo Corgan è il brano più personalmente rappresentativo dell'album, infatti tratta della sua transizione all'età adulta avvenuta nel 1979 quando aveva 12 anni.

In un'intervista su Spin del 1996 Corgan ha affermato che 1979 era l'unica indicazione su come sarebbe stato il sound del prossimo album dei Pumpkins.[6]

(EN)

«something that combines technology, and a rock sensibility, and pop, and whatever, and hopefully clicks. Between 'Bullet with Butterfly Wings' and '1979' you have the bookends of Mellon Collie and the Infinite Sadness. You've literally [heard] the end of the rock thing, and the beginning of the new thing»

(IT)

«qualcosa che combina la tecnologia, e una sensibilità rock, e pop, e qualunque, e fortunatamente va d'accordo. Tra Bullet with Butterfly Wings e 1979 avete gli estremi di Mellon Collie and the Infinite Sadness. Avete letteralmente ascoltato la fine delle cose rock e l'inizio delle cose nuove»

Il singolo raggiunse il 12º posto nella Billboard Hot 100 negli Stati Uniti[7] e il 16º posto nella classifica Official Singles Chart nel Regno Unito.[8] Nel 2005 (9 anni dopo la pubblicazione) era al 54º posto nella US Hot Digital Song. Il brano venne nominato ai Grammy Award come Miglior disco e Miglior Performance Rock di un gruppo e fu anche votato al numero 13 nella Triple J Hottest 100 1996, al numero 71 nella Hottest 100 of All Time 1998 e al numero 35 della Hottest 100 of All Time list of 2009.[senza fonte]

Video[modifica | modifica wikitesto]

Il video fu diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris che con i Pumpkins in precedenza girarono anche il video di Rocket. In seguito collaboreranno ancora con la band di Chicago con i video di Tonight, Tonight, The End Is the Beginning Is the End e Perfect, avendo anche la produzione esecutiva di Thirty-Three.

Il video mostra un concetto di noia adolescenziale elaborato dal leader del gruppo Billy Corgan, che è anche il più assiduo nel comparire nel filmato. Nello stesso si vuole rappresentare la periferia di Chicago, ma è stato girato in California. La scena della festa fu girata due volte, visto che i nastri originali, a causa di un incidente, andarono perduti.[9]

Il video di Perfect, singolo successivo della band estratto da Adore e girato dagli stessi registi, è il seguito della storia mostrata in 1979.

Cover[modifica | modifica wikitesto]

La cantante Elisa ne ha inserito una cover in chiave acustica nel suo album Ivy.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

CD singolo USA[10]
  1. 1979 – 4:28
  2. Ugly – 2:52
  3. Believe – 3:04 (J. Iha)
  4. Cherry – 4:02
CD maxi singolo UK e EU[11]
  1. 1979 – 4:28
  2. Ugly – 2:52
  3. The Boy – 3:04 (J. Iha)
  4. Cherry – 4:02
  5. Believe – 3:15 (J. Iha)
  6. Set The Ray To Jerry – 4:10

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1996) Massima
posizione
Australia[12] 16
Canada[13] 2
Regno Unito[8] 16
Stati Uniti[7] 12
Stati Uniti (alternative)[14] 1

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

The Smashing Pumpkins
Atri musicisti

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1979 (certificazione), su FIMI. URL consultato il 26 febbraio 2018.
  2. ^ (EN) 1979, su British Phonographic Industry. URL consultato il 3 marzo 2023.
  3. ^ (EN) Awards Record, su El Portal de Música. URL consultato il 13 febbraio 2024. Digitare "The Smashing Pumpkins" in "Artist" per visualizzare il contenuto desiderato.
  4. ^ (EN) The Smashing Pumpkins - 1979 – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 3 marzo 2023.
  5. ^ (EN) Greg Kot, A Long Strange Trip to 1979, in Chicago Tribune. URL consultato il 5 ottobre 2011.
  6. ^ (EN) Craig Marks, SPIN - Google Libri, su books.google.it, Spin. URL consultato il 21 febbraio 2018.
  7. ^ a b (EN) Smashing Pumpkins Chart History | Billboard, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 18 febbraio 2018.
  8. ^ a b (EN) Smashing Pumpkins | Artist | Official Charts, su officialcharts.com, The Official Charts Company. URL consultato il 18 febbraio 2018.
  9. ^ (EN) Another Round: The Smashing Pumpkins – "1979", su consequenceofsound.net, 8 marzo 2011. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  10. ^ (EN) Smashing Pumpkings,The - 1979 (CD) at Discogs, su discogs.com. URL consultato il 18 febbraio 2018.
  11. ^ (EN) Smashing Pumpkings,The - 1979 (CD) at Discogs, su discogs.com. URL consultato il 18 febbraio 2018.
  12. ^ (EN) The Smashing Pumpkins - 1979 (song), su australian-charts.com. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  13. ^ (EN) Library and Archives Canada | Image : RPM Weekly, su bac-lac.gc.ca. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  14. ^ (EN) The Smashing Pumpkins Chart History | Alternative, in Billboard. URL consultato il 24 gennaio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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