121º Reggimento artiglieria contraerei "Ravenna"

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
121º Reggimento artiglieria controaerei "Ravenna"
Stemma 121º Reggimento artiglieria controaerei "Ravenna"
Descrizione generale
Attiva1º marzo 1941 - 8 settembre 1943
1951 - oggi
Nazione Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Regio esercito
Esercito Italiano
TipoArtiglieria
RuoloArtiglieria Controaerei
DimensioneReggimento
Guarnigione/QGBologna
PatronoSanta Barbara
MottoFide itur ad astra
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale
Fronte orientale (1941-1945)
Seconda battaglia difensiva del Don
Operazione Piccolo Saturno
DecorazioniMedaglia d'Argento al Valor Militare
Parte di
Comando Artiglieria Controaerei
Comandanti
Comandante attualeCol. Maurizio Castellano
Simboli
Fregio Metallico
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il 121º Reggimento artiglieria controaerei "Ravenna" è un reggimento dell'Esercito Italiano, fu costituito nel 1941 come reggimento di artiglieria da campagna del Regio Esercito, venne ricostituito nel 1951, nel 1953 venne trasformato in reggimento di artiglieria controaerei pesante, dal 1997 è rinominato 121º reggimento artiglieria controaerei "Ravenna", ed opera su missili Stinger.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 121º artiglieria da campagna[modifica | modifica wikitesto]

Il 121º reggimento artiglieria fu costituito a Piacenza il 1º maggio 1941, su tre gruppi di artiglieria da campagna, al comando del colonnello Giacomo Manfredi. Nel 1942 assunse la denominazione 121º reggimento artiglieria da campagna e fu assegnato alla 3ª Divisione fanteria "Ravenna", con cui operò sul fronte russo, fino al 20 dicembre di quell'anno, quando, costretto al ripiegamento, partecipa alla ritirata dal Don. Venne rimpatriato nell'aprile 1943. l'8 settembre venne sciolto, dopo che il personale aveva provveduto a sabotare i pezzi ed a mettere in salvo la bandiera di combattimento.

Il 121º reggimento venne ricostituito nell'ambito dell'Esercito Italiano nel marzo del 1951 a Reggio Emilia, al comando del tenente colonnello Ezio Capitani, e prese stanza a Modena.

Il 121º artiglieria controaerei[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 giugno 1953 prese la denominazione di 121º reggimento artiglieria controaerei pesante, armato con cannoni Ansaldo 90/53, con il comando a Bologna (colonnello Alfiero Fontaine). Dopo avere avuto diverse assegnazioni organiche nel 1963 fu assegnato al Comando Artiglieria Controaerei dell'Esercito.

Il 1º marzo 1970 cedette i cannoni da 90/53 (ultimi esemplari rimasti nell'Esercito Italiano) e passò ai Breda Bofors 40/70, assumendo di conseguenza il nome di 121º reggimento artiglieria controaerei leggera, al comando del colonnello Ennio Bellei. Il 18 novembre 1975, nell'ambito della ristrutturazione dell'esercito e conservando il proprio comando a Bologna, passò a quattro gruppi, assorbendo i due gruppi di Rimini e di Ferrara del 18º reggimento artiglieria controarerei leggera che venne sciolto per essere poi ricostituito passando alla specialità artiglieria da campagna. Il 121º reggimento artiglieria controaerei leggera successivamente venne rischierato in Sicilia per garantire la sicurezza delle basi aeree dell'isola nell'ambito dell'Operazione Girasole. Nel 1988, essendo i Breda Bofors ormai totalmente obsoleti, fu equipaggiato con missili spalleggiabili Stinger e nel 1991 con il sistema SIDAM, armato di 4 mitragliatrici Oerlikon da 25 mm, di cui aveva condotto la sperimentazione. Il 21 dicembre 1993 vengono sciolti tre dei quattro gruppi che lo compongono.

Il 1º agosto 1997 assunse il nome, che conserva tuttora, di 121º reggimento artiglieria controaerei Ravenna.

Soccorso alla popolazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Febbraio 2012: aliquote di personale e mezzi del 121º Reggimento artiglieria controaerei "Ravenna" sono mobilitati per l'emergenza maltempo e sono intervenuti nel comune a Bologna, in supporto alla protezione civile.[1][2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Nella sua storia il 121º Reggimento artiglieria controaerei "Ravenna" ha meritato le seguenti onorificenze alla bandiera:[3]

Decorazioni alla Bandiera di Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 31 dicembre 1947 Schierato a difesa di un importante settore, nel corso di violenti attacchi condotti dal nemico con notevole superiorità di forze, cooperò efficacemente con la fanteria in perfetta fusione di animi e di intenti. All'offesa nemica portata da aerei e da artiglierie, contrappose sempre la sua forza distruttrice potenziata da abilità tecnica, sereno sprezzo del pericolo, sublime spirito di abnegazione. Coinvolto nell'azione delle fanterie, vide i suoi eroici artiglieri gareggiare con i fanti nel contrassaltare il nemico e con indomabile spirito di sacrificio strappargli ripetutamente la vittoria.»
— (Russia, fiume Don - fiume Donez, agosto 1942 - gennaio 1943).

Decorati[modifica | modifica wikitesto]

Caporale Armando Tortini da Lodi Vecchio

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Caporale, 121 rgt. artiglieria, Div. « Ravenna » Artigliere capo arma di una mitragliatrice a difesa di un osservatorio in caposaldo avanzato, chiamato ad integrare con la sua arma la linea dei fanti duramente impegnata da soverchianti forze d’assalto, con calma e precisione di tiro concorreva a rallentare l’aggressività nemica. Nel culmine del combattimento, tra l’ammirazione, l’entusiasmo e la sorpresa dei fanti, usciva dalla trincea e votandosi spavaldamente alla morte sicura, piazzava l’arma allo scoperto onde rendere più micidiale il fuoco sull’incalzante ondata avversaria. Inceppatasi l’arma e ferito alle mani, dominando il morso del freddo e il dolore della carne lesa, con l’imperturbabile tenacia del suo spirito formidabile, riusciva a ripristinarne il funzionamento tornando sanguinante ad aprire il fuoco fino a che, colpito al capo da una scheggia di mortaio, moriva chiamando i camerati a dargli il cambio sull’arma amata più della vita. Grande esempio di fede, di audacia, di sacrificio. Orgoglio sublime ed indimenticabile dell’Artiglieria italiana.[4]»
— fronte russo - Ansa di Werch Mamon Quota 218, 11 dicembre 1942

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Scudo: Inquartato: nel primo, d'argento, all'aquila di nero col volo spiegato, coronata con corona d'oro chiusa da otto vette dello stesso (cinque visibili), ornate da perle, sostenenti il globo d'oro, cerchiato e cimato dalla crocetta dello stesso, essa aquila rostrata e armata d'oro, tenente con gli artigli due cannoni d'oro, posti in decusse, il cannone in banda abbassata attraversante sul cannone in sbarra abbassata, ed accollata dallo scudetto recante l'arma della città di Piacenza che è: partito, nel 1º di rosso, al quadrato d'argento, nel 2º, d'argento, alla lupa passante, di nero, linguata di rosso; nel secondo, d'azzurro, al monogramma d'Ucraina, d'oro, sormontato dalla stella (5), d'argento; nel terzo, della città di Bologna, che è: inquartato, nel 1º e nel 4º, d'argento, alla croce di rosso, col capo d'Angiò; nel 2º e nel 3º, d'azzurro, alla parola LIBERTAS, d'oro, posta in banda; nel quarto, partito d'oro e di rosso.

Corona turrita.

Ornamenti esteriori: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FIDE ITUR AD ASTRA"

nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: una Medaglia d'Argento al Valor Militare è annodata nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Armi e mezzi in dotazione[modifica | modifica wikitesto]

Informazioni ricavate dalla pagina del 121º Reggimento artiglieria controaerei "Ravenna" nel sito dello Stato Maggiore dell'Esercito.[5]

Armamento[modifica | modifica wikitesto]

Mezzi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Emergenza neve: l'esercito in prima linea Riepilogo attività svolte dall'Esercito per l'emergenza neve all'8 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2013)..
  2. ^ Emergenza neve: l'esercito in prima linea - Fonte: Stato Maggiore Esercito Data: 6 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2013)..
  3. ^ Esercito Italiano, Il medagliere del 121º reggimento artiglieria controaerei "Ravenna".[collegamento interrotto].
  4. ^ Scheda dal sito del Quirinale. URL consultato il 15 dicembre 2011.
  5. ^ Informazioni ricavate dalla pagina del 121º Reggimento artiglieria controaerei "Ravenna" sul sito dello Stato Maggiore dell'Esercito Copia archiviata, su esercito.difesa.it. URL consultato il 26 aprile 2011 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2011)..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Iacopi, Il centro addestramento e sperimentazione artiglieria controaerei e la specialità dalle origini al 2000. Edizioni Massimo Iacopi Sabaudia, maggio 2001

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]