(I Can't Get No) Satisfaction

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(I Can't Get No) Satisfaction
singolo discografico
ArtistaThe Rolling Stones
Pubblicazionemaggio 1965
Durata3:55
Dischi1
Tracce2
GenereHard rock
EtichettaLondon 45-LON 9766 (USA)
Decca F12220 (UK)
ProduttoreAndrew Loog Oldham
Registrazione12 maggio 1965, RCA Studios, Hollywood
Formati7 pollici
Noten. 1 Bandiera degli Stati Uniti
n. 1 Bandiera della Gran Bretagna
Certificazioni originali
Dischi d'oroBandiera della Germania Germania[2]
(vendite: 250 000+)
Bandiera della Danimarca Danimarca[3]
(vendite: 45 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[4]
(vendite: 500 000+)
Dischi di platinoBandiera del Regno Unito Regno Unito[5]
(vendite: 600 000+)
Bandiera della Spagna Spagna[6]
(vendite: 60 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoBandiera dell'Italia Italia[1]
(vendite: 50 000+)
The Rolling Stones - cronologia
Singolo successivo
(1965)

(I Can't Get No) Satisfaction è un brano musicale dei Rolling Stones pubblicato nel 1965 come singolo.

Scritto da Mick Jagger e Keith Richards e prodotto da Andrew Loog Oldham, è collocato nella seconda posizione della "Lista delle 500 migliori canzoni" della rivista Rolling Stone,[7] mentre VH1 l'ha posizionata al primo posto delle "100 più grandi canzoni Rock & Roll"[8]. Nel 2006 è stata aggiunta dalla Biblioteca del Congresso nel National Recording Registry[9]. Il riff di chitarra del brano è uno dei più celebri della storia del rock.[senza fonte]

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

Il brano è stato pubblicato come singolo per la prima volta negli Stati Uniti nel maggio 1965 e inclusa poi nell'album Out of Our Heads, pubblicato nel luglio dello stesso anno. Satisfaction fu un successo senza precedenti[senza fonte], portando il gruppo per la prima volta in vetta alla Billboard Hot 100 per quattro settimane, alla Official Singles Chart per due settimane, in Norvegia per cinque settimane, nei Paesi Bassi per otto settimane, in Austria per due settimane ed in Germania per sei settimane. In Europa la canzone fu inizialmente trasmessa solo da alcune emittenti pirata, perché quelle ufficiali ritenevano il testo del brano troppo sessualmente esplicito. Uscì solo come singolo ad agosto e non venne inserita nell'edizione inglese dell'album Out of Our Heads in quanto all'epoca non era consuetudine inserire negli album brani già pubblicati come singolo.

Il testo del brano è un inno all'insoddisfazione giovanile e si dichiara apertamente contro il consumismo, cosa che fece percepire la canzone come un attacco allo status quo sociale dell'epoca.[10]

Composizione e registrazione[modifica | modifica wikitesto]

Keith Richards nel 1965, autore del riff chitarristico di Satisfaction. Il riff gli era venuto in mente in un risveglio mattutino precoce. Keith accese un registratore portatile e lo incise su nastro prima di riaddormentarsi.

Keith Richards registrò la versione grezza del celebre riff di chitarra di Satisfaction in una stanza di hotel. Il riff gli era venuto in mente al risveglio di mattina presto. Il chitarrista accese un registratore portatile e lo incise su nastro prima di riaddormentarsi. Svegliatosi di nuovo, riascoltò il nastro e notò come ci fossero circa due minuti di chitarra acustica seguiti poi dal rumore del suo russare per i successivi quaranta minuti prima della fine del nastro.[11]

I Rolling Stones registrarono il brano il 10 maggio 1965 ai Chess Studios di Chicago,[12] in una versione con Brian Jones all'armonica. Il gruppo registrò nuovamente in seguito la traccia due giorni dopo agli RCA Studios di Hollywood, con un ritmo differente e con un effetto distorsione sul riff di chitarra principale ottenuto per mezzo di un fuzzbox.[13][14] Richards avrebbe voluto reincidere ancora la traccia con una sezione fiati a ripetere il riff principale poiché aveva immaginato la canzone come un pezzo alla Otis Redding,[13] ma gli altri membri del gruppo e il manager Andrew Loog Oldham insistettero per mantenere l'ultima versione che, inoltre, venne scelta come nuovo singolo della band, nonostante il parere contrario di Richards.[14][15]

Singolo[modifica | modifica wikitesto]

Fu il settimo singolo pubblicato nel Regno Unito e l'ottavo negli USA.

Edizione USA[modifica | modifica wikitesto]

Lato A

  1. (I Can't Get No) Satisfaction – 3:45 (Jagger, Richard)

Lato B

  1. The Under Assistant West Coast Promotion Man – 3:10 (Nanker Phelge)

Edizione UK[modifica | modifica wikitesto]

Lato A

  1. (I Can't Get No) Satisfaction – 3:45 (Jagger, Richard)

Lato B

  1. The Spider and the Fly – 3:30 (Nanker Phelge)

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Altri musicisti[modifica | modifica wikitesto]

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Cover dei Residents[modifica | modifica wikitesto]

Satisfaction
singolo discografico
ArtistaThe Residents
Pubblicazione1976
Durata4:30
GenereNoise rock
Rock sperimentale
EtichettaRalph Records
Registrazione1975

Nel 1976, il gruppo rock d'avanguardia The Residents pubblicò una cover fortemente destrutturata di Satisfaction con un testo riscritto per l'occasione e un assolo di chitarra da parte del collaboratore del gruppo Snakefinger. Il singolo, nonostante la quasi totale irriconoscibilità del motivo originario, fu il maggiore successo dei The Residents fino a quel momento, e successivamente venne incluso nella ristampa in CD del 1988 dell'album The Third Reich 'n Roll.

Cover dei Devo[modifica | modifica wikitesto]

(I Can't Get No) Satisfaction
singolo discografico
ArtistaDevo
Pubblicazionesettembre 1977
Durata3:00
Album di provenienzaQ: Are We Not Men? A: We Are Devo!
GenereNew wave
Art punk
Post-punk
EtichettaWarner Bros. Records
Registrazioneluglio 1977
Devo - cronologia
Singolo precedente
(1977)
Singolo successivo
(1978)

Il gruppo new wave statunitense dei Devo pubblicò una versione stravolta di (I Can't Get No) Satisfaction come singolo nel 1977. A causa delle pesanti modifiche che i Devo avevano fatto al brano, i membri del gruppo si incontrarono con Mick Jagger e i suoi avvocati in modo da raggiungere un accordo e il benestare degli Stones alla pubblicazione della cover. Durante il colloquio, Jagger disse che gli piaceva molto la versione dei Devo di Satisfaction, e così l'accordo fu raggiunto.[16]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

  • Il brano compare nel gioco Rayman Raving Rabbids 2 come brano suonabile.
  • La canzone è presente nel film Apocalypse Now.
  • La canzone in versione originale è usata da tempo come sigla del programma di Rai 2 Eat Parade, rubrica del TG2.
  • La popstar statunitense Britney Spears ha realizzato una cover del brano per il suo secondo album in studio, Oops!... I Did It Again, nel 2000. Ha cantato la canzone agli MTV Video Music Awards 2000 in un medley con Oops!... I Did It Again, la cui performance è tuttora una delle più famose nella storia dello show.
  • Il ritornello è cantato con note e accordi originali nel singolo Rockollection (1977) di Laurent Voulzy e anche nella versione estesa della stessa canzone.
  • Il titolo della canzone è citato nel brano Funky Cold Medina di Tone Loc ("Cold coolin at a bar, and I'm lookin for some action / But like Mick Jagger said, I can't get no satisfaction").
  • Il brano è utilizzato come colonna sonora nel film Codice Magnum mentre il protagonista interpretato da Arnold Schwarzenegger irrompe armato di tutto punto a bordo di una decapottabile in una cava gestita dalla mafia.
  • Nel 1994 ne è stata eseguita una cover da Pamela Petrarolo all'interno del programma televisivo Non è la Rai successivamente inserita nel suo album di debutto Io non vivo senza te.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (I Can't Get No) Satisfaction (certificazione), su FIMI. URL consultato il 31 luglio 2019.
  2. ^ (DE) The Rolling Stones – (I Can't Get No) Satisfaction – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 12 giugno 2023.
  3. ^ (DA) (I Can't Get No) Satisfaction, su IFPI Danmark. URL consultato il 27 settembre 2022.
  4. ^ (EN) The Rolling Stones - Satisfaction – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 28 aprile 2016.
  5. ^ (EN) (I Can't Get No) Satisfaction, su British Phonographic Industry. URL consultato il 16 febbraio 2023.
  6. ^ (EN) Awards Record, su El Portal de Música. URL consultato il 27 gennaio 2024. Digitare "The Rolling Stones" in "Artist" per visualizzare il contenuto desiderato.
  7. ^ The RS 500 Greatest Songs of All Time, su rollingstone.com, Rolling Stone, 9 dicembre 2004. URL consultato l'8 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2008). Archiviato il 3 febbraio 2008 in Internet Archive.
  8. ^ 100 Greatest Songs of Rock & Roll (20-1), su vh1.com, VH1. URL consultato l'8 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2003). Archiviato il 13 agosto 2003 in Internet Archive.
  9. ^ 2006 Registry, su loc.gov, Library of Congress, 6 marzo 2007. URL consultato l'8 marzo 2008.
  10. ^ Sold on Song: (I Can't Get No) Satisfaction, su bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 9 marzo 2008.
  11. ^ Keith Richards - In His Own Words by Mick St Michael, Omnibus Press, 1994, page 24. ISBN 0-7119-3634-X
  12. ^ Nico Zentgraf, The Complete Works of the Rolling Stones 1962–2008, su nzentgraf.de. URL consultato il 23 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2008).
  13. ^ a b Ian McPherson, Track Talk: Satisfaction, su timeisonourside.com. URL consultato il 5 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2009).
  14. ^ a b Bill Wyman, Rolling With the Stones, DK Publishing, 2002, p. 187, ISBN 0-7894-9998-3.
  15. ^ (I Can't Get No) Satisfaction by The Rolling Stones, su songfacts.com. URL consultato il 13 settembre 2014.
  16. ^ RBMA Radio – Devo (De-evolution, Devonia) – Fireside Chat, su redbullmusicacademyradio.com. URL consultato il 27 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2010). Archiviato il 29 novembre 2010 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Serge Morinais, Camion Blanc. British Beat, American Beat, Freakbeat et Garage Rock 60's 350 pépites de « A Hard Day’s Night » à « Zoot Suit »... en passant par « Satisfaction », Camion Blanc, 2021, ISBN 9782378482541.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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