Perþo

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Perþo
Nome Proto-germanico Antico inglese
*Perþō (?) Peorð
Significato ?
Forma Fuþark antico Fuþorc
Unicode
U+16C8
Traslitterazione p
Trascrizione p
IPA [p]
Ordine alfab. 14

*Perþo (di significato incerto) è il nome proto-germanico ricostruito della runa del Fuþark antico p (carattere Unicode ᛈ). Tale runa compare anche nel Fuþorc anglosassone e frisone con il nome di Peorð.

Questa runa compare per la prima volta nell'alfabeto Fuþark antico sulla pietra runica di Kylver (V secolo); il più antico esempio in un contesto linguistico è invece in Fuþorc, nelle iscrizioni sulle monete denominate Kent II, III e IV (su cui compaiono i nomi pada ed æpa/epa), risalenti all'VIII secolo. Sulla bara di Cutberto di Lindisfarne (698), la runa perþo viene utilizzata al posto della Π greca. Sul bastone di Westeremden (metà dell'VIII secolo) essa compare due volte: op hæmu ("a casa") e up duna ("sulla collina").

La runa perþo non esiste nel Fuþark recente, che esprime la /p/ con la runa bjarken (che esprime anche la /b/), come ad esempio sulla pietra runica di Skarpåker (Sö 154) risalente all'epoca vichinga, che riporta:

iarþ sal rifna uk ubhimin

per il norreno:

Jǫrð skal rifna ok upphiminn

Poemi runici[modifica | modifica wikitesto]

La runa perþo è nominata solamente nel poema runico anglosassone con il nome di peorð:

Poema runico:[1] Traduzione:

Antico inglese
ᛈ Peorð byþ symble plega and hlehter
wlancum [on middum], ðar wigan sittaþ
on beorsele bliþe ætsomne.


Peorð è fonte di svago e divertimento
per il grande, dove i guerrieri siedono
gioiosamente insieme nella sala del banchetto.

Origine e significato[modifica | modifica wikitesto]

Dalla parola antico inglese peorð vengono ricostruite le forme proto-germaniche *perþō (la più comune), *perðu o *perþaz; tuttavia il significato di perþo non è noto, così come quello di peorð. Le molte incertezze riguardo alla storia, alle origini e al significato di tale runa sono conseguenza della rarità del fonema /p/ in proto-germanico, dovuta a sua volta alla rarità del fonema /b/ in proto-indoeuropeo.

La runa perþo è imparentata (come molte rune del Fuþark antico) alla corrispondente lettera dell'alfabeto gotico, ovvero la (carattere Unicode 𐍀, basata sulla Π greca), chiamata pairþra in un manoscritto del IX secolo di Alcuino di York (Codex Vindobonensis 795); tuttavia anch'essa rimane di significato sconosciuto. Inoltre, essa sembra essere derivata da (o aver dato origine a) un'altra lettera gotica, la (Unicode 𐌵, una Π rovesciata, che esprime il suono q), chiamata qairþra nello stesso manoscritto ed anch'essa di significato ignoto; non è chiaro quale delle due sia discendente dall'altra, tuttavia il Fuþark antico possiede la runa perþo ma non una runa per il suono q. È interessante notare che anche il Fuþorc possiede due rune simili, la peorð e la labiovelare cweorð (Unicode ᛢ), ma non sappiamo se una lettera corrispondente alla cweorð esistesse in gotico o se essa sia una creazione del IV secolo di Ulfila, perciò l'origine e la storia della runa perþo sono ancora un mistero.

Il nome proto-germanico potrebbe fare riferimento ad un pero (o ad un albero da frutto in generale); la parola proto-germanica per "pero" sarebbe *pera-trewô (*pera tuttavia sarebbe un prestito post-proto-germanico dal latino volgare pirum, pl. pira, di origine incerta; comunque, poiché il Fuþark antico stesso è post-proto-germanico, tale teoria è perfettamente plausibile, e chiarirebbe anche il significato della pairþra gotica). La teoria dell'albero da frutto è supportata dal significato della lettera ceirt dell'alfabeto ogamico, ovvero "melo": tale lettera potrebbe a sua volta essere stata un prestito dal proto-germanico all'irlandese arcaico.

Un'altra teoria (Looijenga, 1997) afferma che perþo sia una variante della runa berkanan, così come la lettera ogamica peith è derivata dalla beith.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Poemi originali e traduzioni inglesi sono presenti qui Archiviato il 1º maggio 1999 in Internet Archive..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Bammesberger, G. Waxenberger, Das fuþark und seine einzelsprachlichen Weiterentwicklungen, Walter de Gruyter (2006), ISBN 3-11-019008-7, 85-98 (Birkhan), 418 e seguenti (Schulte).