Ėduard Georgievič Bagrickij

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Ėduard Georgievič Bagrickij, in russo Эдуард Георгиевич Багрицкий?, pseudonimo di Ė. G. Dzjubin (Odessa, 3 novembre 1895Mosca, 16 febbraio 1934), è stato un poeta sovietico.

«Il sole primaverile si sbriciola negli occhi,
scorre per i vetri e si tuffa nei fossati.
Siamo in due.
Intorno a noi con specchi e campanelli
da un poggio all'altro volano i tranvai.»

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ėduard Dzjubin, nato in una povera famiglia ebraica di Odessa, si diplomò geometra e dal 1915 sotto gli pseudonimi di Ėduard Bagrickij e anche di Nina Voskresenskaja, cominciò a pubblicare poesie neo-romantiche a imitazione di Gumilëv e di Majakovskij, affermandosi con Valentin Kataev, Il'ja Il'f, Vera Inber, Lev Slavin, Semën Kirsanov e Jurij Oleša nel gruppo « Коllektiv poetov » dei giovani poeti di Odessa.

Dopo aver combattuto nell'Armata rossa contro i Bianchi durante la guerra civile, lavorò nella Jugorosta, la filiale di Odessa dell'Agenzia telegrafica russa, e pubblicò poesie in giornali e riviste della città. Nel 1925 si trasferì a Mosca unendosi al gruppo letterario Pereval (Il passo di montagna) fondato da Aleksandr Voronskij, e l'anno dopo si unì ai costruttivisti dell'LCK. Dal 1930 fu iscritto alla RAPP, l'Associazione russa degli scrittori proletari. Malato di asma fin dall'infanzia, morì nel 1934 a Mosca. È sepolto nel cimitero di Novodevičij. Aveva sposato nel 1920 Lidija Gustavovna Suok (1895-1969), dalla quale ebbe il figlio Vsevolod, anch'egli poeta, caduto in guerra nel 1942. Lidija aveva due sorelle, Serafima e Ol'ga: Serafima sposerà dapprima il poeta Vladimir Narbut e, dopo l'uccisione del marito nel 1938 nel Gulag, lo scrittore e critico Viktor Šklovskij; Ol'ga fu moglie di Jurij Oleša[1].

Bagrickij sentì la rivoluzione come riscatto della libertà e delle ragioni di vita contro le oppressioni del vecchio mondo. Da questo ideale la sua poesia, ricca di colori e di immagini, di slanci e di aneliti, trasse un romantico vigore. L'Elegia per Opanas, un poema eroico scritto secondo uno spirito romantico nella forma della poesia popolare, e Sud-Ovest, una raccolta di poesie, originali e spontanee, scritte nei suoi primi dieci anni di attività, sono forse le cose migliori di Bagrickij.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Duma pro Opanasa (Elegia per Opanas, 1926)
  • Jugo-Zapad (Sud-Ovest, 1928)
  • Pobediteli (I vincitori, 1932)
  • Poslednjaja noč (L'ultima notte, 1932)
  • Odnotomnik (Opere in un volume, postume, 1934)
  • Izbrannoe (Opere scelte, postume, 1948)
  • Stichi i poemy (Versi e poemi, postumi, 1956)

Traduzioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • L'anguria
  • Autunno
  • Versi sull'usignuolo e sul poeta
  • Contrabbandieri
  • Primavera[2]
  • L'ultima notte[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maxim D. Shrayer, Russian Poet/Soviet Jew: The Legacy of Eduard Bagritskii, London, Rowman & Littlefield Pub Inc, 2000, p. 98, ISBN 978-0742507807.
  2. ^ In Poesia russa del Novecento, a cura di A. M. Ripellino, Parma, Guanda, 1954.
  3. ^ L'ultima notte, prefazione e traduzione di V. Strada, Torino, Einaudi, 1965. "Collezione di poesia".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gleb Struve, Storia della letteratura sovietica, Milano, Garzanti, 1977, pp. 229-230

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