Mina canta Napoli (EP)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Mina canta Napoli
EP
ArtistaMina
Pubblicazionenovembre 1960
Durata11:43
Dischi1
Tracce4
GenereMusica leggera
Canzone napoletana
EtichettaItaldisc (EPMH 1020)
Formati7"
Mina - cronologia
EP precedente
(1960)

Mina canta Napoli è l'ottavo EP di Mina, pubblicato dall'etichetta discografica Italdisc nel 1960.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo Mina canta Napoli non va confuso con la quasi omonima raccolta Canta Napoli, uscita in formato LP nel 1966. Quest'ultima, sebbene contenga le tracce dell'EP, oltre a brani che Mina ha cantato insieme a canzoni di altri artisti in napoletano, è stata inclusa, unico caso nella discografia ufficiale della cantante, tra gli album studio anziché tra le raccolte.[1]

L'elenco dei brani riportato sulla copertina ufficiale non corrisponde all'ordine presente sul disco, piuttosto a quello in cui compaiono sui due singoli da cui provengono, anch'essi pubblicati a novembre (Italdisc MH 75 e MH 77). Soltanto 'Na sera 'e maggio è presente anche sull'album Due note del 1961.

Le 4 tracce sono contenute nell'antologia su CD del 2010 Ritratto: I singoli Vol. 2, che raccoglie tutti i singoli della cantante pubblicati dagli esordi al 1964.[N 1]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Lato A
  1. Nuie – 2:18 (testo: Salvatore Palomba – musica: Rodolfo Mattozzi; edizioni musicali Ariston)
  2. Celeste – 3:58 (testo: Salvatore Palomba – musica: Eduardo Alfieri; edizioni musicali Gennarelli Bideri-Scia)
Lato B
  1. 'O ffuoco – 2:10 (testo: Salvatore Palomba – musica: Ettore Lombardi; edizioni musicali Titanus)
  2. 'Na sera 'e maggio – 3:17 (testo: Gigi Pisano – musica: Giuseppe Cioffi; edizioni musicali La Canzonetta)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ Dal 2012 tutte le raccolte NON fanno più parte della discografia ufficiale di Mina.[1]

Fonti

  1. ^ a b c Discografia album, su Mina Mazzini. URL consultato il 20 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]