Armillaria ostoyae: differenze tra le versioni

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== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{en}}{{cite book|author1=Gary A. Laursen|author2=Rodney D. Seppelt|title=Common Interior Alaska Cryptogams: Fungi, Lichenicolous Fungi, Lichenized Fungi, Slime Molds, Mosses, and Liverworts|url=http://books.google.com/books?id=LRSJzyN_eB4C&pg=PA52|accessdate=30 March 2011|date=15 September 2009|publisher=University of Alaska Press|isbn=9781602230583|pages=52–}}
* {{en}}{{cite book|author=Olaf Schmidt|title=Wood and tree fungi: biology, damage, protection, and use|url=http://books.google.com/books?id=lMXYJaWbO2YC&pg=PA186|accessdate=30 March 2011|year=2006|publisher=Springer|isbn=9783540321385|pages=186–}}
* {{en}}{{cite book|author=Rebecca Stefoff|title=The Fungus Kingdom|url=http://books.google.com/books?id=c-NoPV2WYNcC&pg=PA7|accessdate=30 March 2011|date=15 November 2007|publisher=Marshall Cavendish|isbn=9780761426967|pages=7–}}
* {{en}}{{cite book|author1=Michael Scherer-Lorenzen|author2=Ernst-Detlef Schulze|author3=European Science Foundation. "Linking Community and Ecosystem Ecology" Program|title=Forest diversity and function: temperate and boreal systems|url=http://books.google.com/books?id=Dk2ms9cA3OIC&pg=PA267|accessdate=30 March 2011|year=2005|publisher=Springer|isbn=9783540221913|pages=267–}}
* {{en}}{{cite book|author1=Arleen Rainis Bessette|author2=Alan Bessette|author3=William J. Neill|title=Mushrooms of Cape Cod and the national seashore|url=http://books.google.com/books?id=bycZa1YVNuwC&pg=PR21|accessdate=30 March 2011|date=July 2001|publisher=Syracuse University Press|isbn=9780815606871|pages=21–}}
*{{en}}{{cite book|author1=Rick Strassman|author2=Slawek Wojtowicz|author3=Luis Eduardo Luna|title=Inner Paths to Outer Space: Journeys to Alien Worlds Through Psychedelics and Other Spiritual Technologies|url=http://books.google.com/books?id=0P3_kfFtgicC&pg=PT246|accessdate=30 March 2011|date=18 April 2008|publisher=Inner Traditions / Bear & Company|isbn=9781594772245|pages=246–}}


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Armillaria ostoyae

Armillaria ostoyae
Classificazione scientifica
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Marasmiaceae
Genere Armillaria
Specie A. ostoyae
Nomenclatura binomiale
Armillaria ostoyae
(Romagn.) Herink
Armillaria ostoyae
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
decorrenti
Sporata
bianca
Velo
anello
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile con riserva [[File:|35px]]

Armillaria ostoyae (Romagn.) Herink

Descrizione della specie

Cappello

Prima emisferico, poi convesso; ornato da squame bruno-olivastre che diventano più scure col tempo; margine involuto spesso rivestito da residui cotonosi di velo.

Lamelle

Di color bianco-crema, adnate ma spesso decorrenti per un piccolo tratto, a volte con qualche tonalità bruna.

Gambo

Cilindrico, pieno all'inizio ma poi diventa cavo; bianco-sporco sopra l'anello, sotto tende al marrone ed è fibroso.

Anello

Color bianco, fioccoso.

Carne

Biancastra, fibrosa; più coracea nel gambo, come per A. mellea.

  • Odore: gradevole, fungino.
  • Sapore: dolciastro ed amarognolo, a volte un po' sgradevole, resinoso.

Spore

Bianche in massa, 8-9 x 5-6 µm.

Habitat

Cresce in autunno, spesso cespitoso, su ceppaie o radici marcesecenti in boschi di conifere (predilige l'Abete rosso).

Commestibilità

Ottima, con cautela, con le stesse caratteristiche di A. mellea.

Tossico da crudo, si raccomanda di cuocerlo bene e di non consumare esemplari che sono stati sottoposti ad un processo di congelamento anche parziale, in quanto potrebbero risultare indigesti (in A. mellea sembra che dopo un processo di congelamento le "emolisine" vengano fissate nella struttura fungina e queste non vengono smaltite completamente neppure dopo cottura).

Curiosità

L'Armillaria ostoyae può essere considerato il più grande essere vivente della Terra, infatti l'esemplare più grande fino a oggi scoperto, che si trova nella foresta vicino al Monte Adams, nello Stato di Washington (USA), copre una superficie di 600 ettari e ha, secondo gli esperti, tra i 400 ed i 1000 anni di vita[1][2][3][4][5].

I funghi sono formati minimamente dalla componente visibile (cappello e gambo), la parte più consistente, difatti, è costituita dai miceli, che sono sotterranei. Infatti quest'esemplare forma sotto terra un immenso intreccio di miceli che gli conferisce la notevole estensione.

Specie simili

Etimologia

Genere: dal latino armilla = braccialetto, armillaria = attinente ai braccialetti, per il suo anello.

Sinonimi e binomi obsoleti

  • Agaricus obscurus sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
  • Armillaria obscura sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
  • Armillaria polymyces sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
  • Armillariella ostoyae Romagn., Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 86(1): 265 (1970)
  • Armillariella polymyces sensu auct. eur.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)

Nomi comuni

  • Gemeiner Hallimasch (DE)

Note

  1. ^ The Humongous Fungus--Ten Years Later University of Wisconsin, Department of Biology
  2. ^ Maurice Wegnez, Clonazioni. L'individuo, le cellule e i geni, EDIZIONI DEDALO, 2009, pp. 53–, ISBN 9788822068064. URL consultato il 30 March 2011.
  3. ^ Pietro Piccarolo, Spazi verdi pubblici e privati, HOEPLI EDITORE, 1995, pp. 250–, ISBN 9788820321840. URL consultato il 30 March 2011.
  4. ^ Judy Wearing, Fungi, Crabtree Publishing Company, 15 February 2010, pp. 43–, ISBN 9780778753896. URL consultato il 30 March 2011.
  5. ^ Distribution, identification, and population diversity of Armillaria spp. in Michigan cherry orchards, ProQuest, 2007, ISBN 9780549418931. URL consultato il 30 March 2011.


Bibliografia

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