Utente:IlFidia/Sandbox

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1973-1974: gli inizi nel circuito WTA[modifica | modifica wikitesto]

Il debutto di Martina nel circuito WTA fu positivo: vinse, infatti, la sua prima partita contro Gail Chanfreau-Sherriff a Fort Lauderdale con il punteggio di 7-5, 7-6. Successivamente, perse sei match consecutivi (tra cui due contro Evonne Goolagong Cawley, ex numero uno del mondo e uno contro Chris Evert). Si riprese solamente a San Pietroburgo, dove riuscì ad arrivare in semifinale, battuta nuovamente da Chris Evert. Disputò anche un buon torneo al Roland Garros, dove fu fermata ai quarti da Evonne Goolagong Cawley. Nei due tornei successivi, Roma e Amburgo, non riuscì però a superare il secondo turno. A Wimbledon, si arrese già al terzo turno. A Bratislava, fu fermata in semifinale nuovamente da Evonne Goolagong, a Toronto arrivò in semifinale e agli US Open fu eliminata già al primo turno. Concluse l'anno al torneo di Charlotte, negli Stati Uniti, con una sconfitta in semifinale contro Evonne Goolagong (quinta sconfitta consecutiva contro l'australiana).

La prima parte di 1974 fu abbastanza avara di soddisfazioni per Martina: riuscì, infatti, a raggiungere i quarti di finale solamente in un torneo (Akron, USA). Da Amburgo, però, la tennista cecoslovacca iniziò a vincere sempre più spesso. Ad Amburgo, infatti, Martina disputò la sua prima finale in singolare nel circuito WTA, persa contro Helga Niessen. La settimana successiva arrivò in finale anche a Roma, dove venne battuta da Chris Evert. All'Open di Francia, Martina fu fermata ai quarti dalla tedesca Helga Niessen, sua rivale anche ad Amburgo. A Eastbourne, fu battuta ai quarti dalla britannica Virginia Wade. A Wimbledon fu fermata come l'anno precedente al primo turno, mentre a Newport al terzo turno. Nell'ultimo Slam dell'anno, a New York, non riuscì a superare il terzo turno. Due settimane dopo, però, trionfò a Orlando, suo primo titolo WTA in singolare, quando non era ancora maggiorenne. A Denver, Martina fu eliminata al secondo turno, mentre ai VS Championships (attuali WTA Finals), fu eliminata ai quarti dalla più esperta Virginia Wade.

Nel 1974, Martina Navratilova iniziò a giocare anche in doppio. Dopo alcune iniziali sconfitte, in coppia con Ma. Isabel Fernandez vinse il suo primo titolo a Dallas, battendo in finale la coppia formata da Karen Krantzcke e Virginia Wade. Da segnalare che il suo primo titolo Slam fu conquistato in doppio misto agli Open di Francia, in coppia con Ivan Molina.

1975-1976[modifica | modifica wikitesto]

Alla sua prima partecipazione agli Australian Open, Martina raggiunse subito la finale, sconfitta solamente dalla beniamina di casa Evonne Goolagong. A San Francisco, fu invece battuta in semifinale da Chris Evert, così come ad Akron ai quarti. A Washington D.C., la cecoslovacca vinse il suo primo titolo stagionale, battendo per la prima volta in carriera Evert e Wade. Ottenne un altro successo contro la statunitense a Chicago, dove arrivò in finale, battuta solo da Margaret Court Smith. A Detroit, subì un'altra sconfitta in semifinale da parte di Evonne Goolagong. Diversa sorte ebbe la finale di Boston, dove Martina riuscì a sconfiggere per la prima volta in carriera l'australiana. A Dallas, Martina fu costretta a ritirarsi nella finale contro Virginia Wade. A Philadelphia, invece, fu eliminata in semifinale da Chris Evert. La statunitense la batté anche nel torneo successivo (VS Championships) in finale, e anche ad Amelia Island. Dopo un torneo deludente a Vienna (eliminata ai quarti), Martina arrivò in finale a Roma e al Roland Garros, dove perse in entrambe le occasioni solo contro Chris Evert. A New York, si fermò ai quarti di finale, mentre agli US Open si spinse fino in semifinale. Vinse successivamente il torneo di Charlotte, fu finalista ad Atlanta (battuta da Chris Evert) e vinse a Denver. In seguito, fu semifinalista a Palm Springs e a Phoenix. Concluse l'anno con la finale di Orlando, persa contro Chris Evert.

Il 1976 iniziò con la sconfitta in semifinale ad Austin per mano di Chris Evert. Il riscatto per Martina arrivò nel torneo successivo, dove batté per la prima volta in finale la statunitense al torneo di Houston. Subì poi dove sconfitte consecutive in due semifinali contro Evonne Goolangong. A San Francisco, fu eliminata già ai quarti di finale, mentre a Dallas si arrese per la terza volta in stagione contro Goolagong in finale. La quarta arrivò la settimana successiva a Los Angeles al quarto turno. A Eastbourne si fermò in semifinale (contro Virginia Wade), così come a Wimbledon (contro Evert). Dagli US Open, dove fu eliminata al primo turno, iniziò un finale di stagione sotto le aspettative per la cecoslovacca, che si riprese solo vincendo l'ultimo torneo in stagione, Sydney.

In doppio, nei due anni considerati, Martina vinse il torneo di Chicago, gli Open di Francia, Sarasota e Wimbledon; fu finalista invece ad Akron, Boston e di nuovo a Chicago.

1977-1978[modifica | modifica wikitesto]

Il 1977 iniziò nei migliori dei modi: trionfò, infatti, a Washington D.C. ai danni di Chris Evert. Dopo i quarti di Hollywood, Martina si aggiudicò due tornei consecutivi (Houston e Minneapolis), successivamente fu finalista a Seattle e Los Angeles (battuta in entrambe le occasioni da Evert) e vincitrice a Detroit. Dopo la sconfitta al primo turno a Dallas, Martina fu fermata solo in finale al torneo di Philadelphia dalla sua rivale storica. Non andò meglio ai VS Championships, dove fu fermata in semifinale da Sue Barker. Un'altra sconfitta in finale per mano di Chris Evert arrivò al torneo di Tucson. Martina non disputò il Roland Garros e ritornò a giocare a Wimbledon, dove fu fermata però già ai quarti di finale. Trionfò ad agosto nel torneo di Charlotte e successivamente si spinse fino in semifinale agli US Open. Nell'ultima parte dell'anno, Billie Jean King fermò la corsa della cecoslovacca verso la conquista dei titoli in tre tornei. A Osaka, invece, fu Virginia Wade a fermarla nell'atto conclusivo del torneo. Terminò la stagione al terzo turno nel torneo di Palm Spring.

Il '78 fu un anno d'oro per la tennista cecoslovacca: vinse, infatti, sette tornei americani di fila, creando una striscia di 37 vittorie consecutive. La prima sconfitta stagionale fu inflitta dalla teenager Tracy Austin al torneo di Dallas. A Boston, invece, fu Evonne Goolangong a fermarla in semifinale. Due settimane dopo, si aggiudicò i VS Championships. Dopo l'eliminazione ai quarti nel torneo di Hilton Head, Martina vinse Eastbourne e soprattutto Wimbledon, suo primo titolo in singolare. In seguito a questa vittoria, diventa numero uno del mondo, posizione che mantenne per 27 settimane. Agli US Open, la cecoslovacca fu eliminata da Pam Shriver, futura compagna di doppio. Ad Atlanta, Chris Evert ebbe la meglio in tre set contro la cecoslovacca in finale, negandole così la conquista del suo undicesimo titolo stagionale. Questo arrivò, però, la settimana successiva, ai danni di Tracy Austin (che si vendicò la settimana successiva a Tokyo). Il finale di stagione vide Martina essere eliminata ai quarti a Tampa e disputare due finali, entrambe però perse.

Nel biennio preso in considerazione, in doppio Martina vinse 5 titoli, di cui due agli US Open e fu battuta in finale in altri due (una delle due avvenne a Wimbledon).

1979-1980[modifica | modifica wikitesto]

Martina iniziò la nuova stagione in modo meno scoppiettante rispetto alla precedente, ma comunque ottimamente. Dopo aver perso in finale contro Tracy Austin a Washington D.C., vinse tre titoli consecutivamente. A causa dei miglioramenti rispetto all'anno precedente, Chris Evert riuscì comunque a scavalcare Martina nel ranking. Le due continuarono comunque ad alternarsi al primo posto per quasi tutta la stagione, finché a settembre Martina non riuscì ad assicurarsi un margine tale da rimanere al primo posto per trenta settimane consecutive. Tornando alla stagione, Martina perse in finale a Los Angeles contro Evert e fu fermata a Detroit in semifinale. Trionfò successivamente a Dallas e alle WTA Finals. Ad aprile, perse poi in semifinale a Hilton Head contro Kerry Ann Melville. Si riscattò però il nel torneo successivo, a Tokyo, battendo in finale Tracy Austin. A Chichester, venne invece eliminata già ai quarti da Billie Jean King. A Eastbourne, Martina diede vita a una finale lunghissima contro Chris Evert, finita però in favore di quest'ultima per 7-5 5-7 13-11. A Wimbledon, però, le cose andarono diversamente: fu Martina a vincere contro l'americana in finale. Perse successivamente a San Diego, battuta dall'americana Tracy Austin. A Richmond, invece, vinse facilmente contro Kathy Jordan. Agli US Open, venne fermata in semifinale di nuovo da Tracy Austin, così come in finale nel successivo torneo di Tokyo. Si aggiudicò nel mese di settembre il torneo di Atlanta, battendo in finale Wendy Turnbull. A Minneapolis, fu Dianne Fromholtz a interrompere il suo cammino in semifinale. A Phoenix e a Brighton, Martina vinse ai danni della rivale Chris Evert, ma non poté evitare la sconfitta contro Tracy Austin a Stoccarda.

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
Allmusic[1]
Rolling Stone[2]
The Guardian[3]
Metacritic(65/100)[4]
The Telegraph[5]

Oltre 1.900.000 copie (19 volte platino)[modifica | modifica wikitesto]

Oltre 800.000 copie (1 disco di diamante o 8 dischi di platino)[modifica | modifica wikitesto]

Oltre 720.000 copie (9 dischi di platino)[modifica | modifica wikitesto]

Oltre 640.000 copie (8 dischi di platino)[modifica | modifica wikitesto]

Oltre 600.000 copie[modifica | modifica wikitesto]

Oltre 560.000 copie (7 dischi di platino)[modifica | modifica wikitesto]

Oltre 480.000 copie (6 dischi di platino)[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Lady Gaga - Joanne: Review, su allmusic.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  2. ^ (EN) Review: Lady Gaga's Soft-Rock Turn 'Joanne' Is Her Best in Years, su rollingstone.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  3. ^ (EN) Lady Gaga: Joanne review – bold rebrand peels away the look-at-me layer, su theguardian.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  4. ^ (EN) Joanne - Lady Gaga, su metacritic.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  5. ^ (EN) Lady Gaga, Joanne, album review: it turns out Gaga is a rock and roll showgirl at heart, su telegraph.co.uk. URL consultato il 21 ottobre 2016.