Utente:Egimar/Sandbox: differenze tra le versioni

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== Il Requiem di Mozart. Revisioni, tentativi di completamento e relative esecuzioni ==
== Il Requiem di Mozart. Revisioni, tentativi di completamento e relative esecuzioni ==
Il completamento del ''Requiem'' da parte di [[Franz Xaver Süßmayr]] è stato oggetto di infinite disamine e discussioni. Considerando che egli era esattamente a conoscenza delle intenzioni di Mozart e che aveva la sua piena fiducia,<ref name=Vlad>[[Roman Vlad]], Programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana, Roma, Teatro Eliseo, 14 novembre 1955</ref> Süßmayr ha cercato di fare tutto quello che poteva e nel miglior modo in cui era in grado di fare, probabilmente meglio di chiunque si sia, successivamente, cimentato in simile impresa, con esiti a volte non troppo felici se non altro perché estraneo allo stile, al linguaggio e alla musicalità mozartiana.<ref>Beniamino Dal Fabbro, ''Mozart. La vita. Scritti e appunti 1945/1975'', Milano, Feltrinelli, 1975</ref> Altro merito di Süßmayr è stato quello di aver dato la possibiltà al capolavoro mozartiano di essere incluso nella vita musicale, inizialmente nell'ambito della Germania e quindi nel resto d'Europa dopo la promozione della composizione operata da [[Luigi Cherubini]] nel 1804 a Parigi.<ref name=Vlad/>
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Una delle prime esecuzioni del ''Requiem'' realizzata nel 1796 da [[Johann Adam Hiller]], direttore della [[Gewandhausorchester Leipzig]], ebbe il merito di trasportare l'opera dall'ambiente più prettamente ecclesiastico a quello delle sale da concerto tramite una, seppur arbitraria, utilizzazione di un testo tedesco.<ref>Gernot Gruber, ''Mozart und die Nachwelt'', Salisburgo e Vienna, Residenz, 1985</ref>
Una delle prime esecuzioni del ''Requiem'' realizzata nel 1796 da [[Johann Adam Hiller]], direttore della [[Gewandhausorchester Leipzig]], ebbe il merito di trasportare l'opera dall'ambiente più prettamente ecclesiastico a quello delle sale da concerto tramite una, seppur arbitraria, utilizzazione di un testo tedesco.<ref>Gernot Gruber, ''Mozart und die Nachwelt'', Salisburgo e Vienna, Residenz, 1985</ref>

Versione delle 10:05, 29 apr 2024

Il Requiem di Mozart. Revisioni, tentativi di completamento e relative esecuzioni

Il completamento del Requiem da parte di Franz Xaver Süßmayr è stato oggetto di infinite disamine e discussioni. Süßmayr conosceva le intenzioni di Mozart e godeva della sua piena fiducia;[1] fece quanto poté e nel miglior modo di cui era capace, e il suo intervento difficilmente può dirsi eguagliato da chi in seguito si è cimentato nell'impresa, dando vita esiti non troppo felici se non altro perché estraneo allo stile, al linguaggio e alla musicalità mozartiana.[2] Altro merito di Süßmayr è stato quello di aver dato la possibiltà al capolavoro mozartiano di essere incluso nella vita musicale, inizialmente nell'ambito della Germania e quindi nel resto d'Europa dopo la promozione della composizione operata da Luigi Cherubini nel 1804 a Parigi.[1]

Una delle prime esecuzioni del Requiem realizzata nel 1796 da Johann Adam Hiller, direttore della Gewandhausorchester Leipzig, ebbe il merito di trasportare l'opera dall'ambiente più prettamente ecclesiastico a quello delle sale da concerto tramite una, seppur arbitraria, utilizzazione di un testo tedesco.[3]

Sigismund von Neukomm

Dopo la prima pubblicazione del lavoro a opera dell'Imprimerie du Conservatoire a Parigi nel 1804, vi furono numerosi tentativi di completare le parti mancanti mozartiane. Il compositore austriaco Sigismund von Neukomm, per un'esibizione in Brasile nel 1819, integrò il Requiem con il responsorio Libera me, Domine e lo concluse con una ripresa del Kyrie e un Requiescat in pace.[4] Questa "revisione" fu scoperta soltanto alla fine del XX secolo e, dopo esser stata adattata e stampata da Breitkopf & Härtel, fu eseguita in pubblico nel 1996, quindi registrata nel 1999 e ne fu realizzata un'edizione in CD. Nel 1923 il compositore tedesco Gerhard von Keussler tentò di creare un'alternativa al completamento di Süßmayr sostituendo le parti da lui realizzate con altre tratte da alcune Messe di Mozart; descrisse il tutto in un articolo, Mozart senza Süßmayr, che trovò ben poco credito.[5]

Nonostante tutte le critiche fatte alla strumentazione e alle parti integrate, la versione di Süßmayr rimase per molto tempo l'unica utilizzata per le esecuzioni e anche, successivamente, per le prime registrazioni discografiche. Bruno Walter fu il primo direttore che realizzò un'incisione dell'opera mozartiana a Vienna il 19 giugno 1935 con l'orchestra e il coro della Wiener Philharmoniker con i solisti Elisabeth Schumann (soprano), Kerstin Thorborg (mezzosoprano), Anton Dermota (tenore), Alexander Kipnis (basso). Il 29 giugno 1937 Walter ripetè la performance con una registrazione, in questo caso dal vivo, durante un'esecuzione avvenuta a Parigi, sempre con la Wiener Philharmoniker.

I tentativi di rendere il Requiem un'opera di stato appartenente essenzialmente al mondo tedesco, dopo la versione di Hiller, fu realizzata in modo quanto mai inquietante nel 1941 in occasione del 150º anniversario mozartiano con una registrazione su vinile a opera di Bruno Kittel, alla direzione dei Berliner Philharmoniker, dove era stato rimosso dal testo qualsiasi riferimento ebraico.[6]

Sempre nel 1941 Marius Flothuis, direttore artistico del Concertgebouw di Amsterdam, volle realizzare una versione del Requiem eliminando gran parte delle parti scritte per le trombe e apportando modifiche tonali al Benedictus e al secondo Osanna; questa sua versione fu incisa molti anni dopo, nel 2001, da Jos van Veldhoven con l'orchestra e il coro del Nederlandse Bachvereniging.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale si moltiplicarono le critiche alla versione di Süßmayr. Nel 1959 il musicologo Hernst Hess analizzò le parti a suo vedere più deboli della strumentazione e indicò alcuni miglioramenti.[7] Questi suggerimenti furono successivamente alla base di tre fra le più importanti revisioni del Requiem a opera di Franz Beyer, Richard Maunder e Robert David Levin.

Robert David Levin, 2014

Franz Beyer nel 1971 riprese l'orchestrazione di Süßmayr introducendovi alcune modifiche nell'intento di avvicinarsi il più possibile allo stile mozartiano[8] Beyer ha tenuto conto anche delle eventuali pratiche esecutive e la sua versione è stata registrata, tra gli altri, da Nikolaus Harnoncourt, Leonard Bernstein e Neville Marriner. Ben diverso è stato l'approccio di Maunder; nel 1988 riprese le partiture autografe di Mozart, eliminò le parti di Süßmayr tranne Agnus Dei e Communio, riscrisse il Lacrimosa a partire dalla nona battuta; intervenne poi pesantemente sull'orchestrazione di Süßmayr. Poiché nel corso degli anni sessanta era stato scoperto un manoscritto inedito del musicista che recava l'abbozzo per una fuga, secondo Maunder questa sarebbe dovuta andare come finale della Sequenza dopo l'Amen del Lacrimosa. Basandosi quindi sugli appunti di Mozart, aggiunse una parte della Fuga dell'Amen.[9] La versione di Maunder è stata registrata nel 1983 da Christopher Hogwood con l'Academy of Ancient Music ed è stata edita nel 1988. Il musicologo americano H. C. Robbins Landon sostenne però che questa Fuga non fosse destinata al Requiem bensì a un'altra Messa in Re minore, andata perduta, e di cui sarebbe dovuto essere parte integrante il Kyrie K 341.[10] Sempre Landon realizzò nel 1991, in occasione del 200º anniversario della morte di Mozart, una nuova versione appositamente per Georg Solti e la Wiener Philharmoniker che la eseguirono nel duomo di Santo Stefano a Vienna il 5 dicembre 1991.[11]

Robert D. Levin intervenne apertamente sulla strumentazione di Süßmayr e, pur mantenendo la sua versione, apportò cambiamenti evidenziando le parti vocali e introducendo i clarinetti nel Sanctus. Questa sua revisione è stata eseguita in concerto da Helmuth Rilling con il Bach-Collegium Stuttgart nel 1991, durante il Festival europeo di musica di Stoccarda; la partitura è stata pubblicata nel 1994.

Tra tutte queste e altre numerose revisioni che si sono succedute negli ultimi tempi, le più seguite dai direttori d'orchestra per l'esecuzione del Requiem sono state, oltre a quella storica di Süßmayr, quelle con modifiche di Beyer e di Levin. Claudio Abbado, ad esempio, ha seguito per la sua esecuzione del 2012 con i Berliner Philharmoniker la versione di Süßmayr, ma integrando in parte con le correzioni di Beyer e le modifiche di Levin.[12]

Da notare invece, a differenza di tutti e quasi prendendo esempio da Toscanini con la Turandot, come nel 1995 il direttore Bernhard Klee interruppe l'esecuzione del Requiem esattamente alla nona battuta del Lacrimosa, durante un tour di concerti in ricordo del 50º di Hiroshima.[13]

Note

  1. ^ a b Roman Vlad, Programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana, Roma, Teatro Eliseo, 14 novembre 1955
  2. ^ Beniamino Dal Fabbro, Mozart. La vita. Scritti e appunti 1945/1975, Milano, Feltrinelli, 1975
  3. ^ Gernot Gruber, Mozart und die Nachwelt, Salisburgo e Vienna, Residenz, 1985
  4. ^ Simon Keefe, Mozart's Requiem: Reception, Work, Completion, Cambridge, Cambridge University Press, 2012, p. 91
  5. ^ Gerhard von Keussler, Mozart ohne Süßmayr in: Deutsches Musikjahrbuch I, Essen, 1923, pp. 210-216
  6. ^ James R. Oestreich, A Musical March Through an Eventful Era in: The New York Times, 12 dicembre 1999
  7. ^ Ernst Hess, Zur Ergänzung des Requiems von Mozart durch F. X. Süssmayr in Mozart-Jahrbuch 1959, Salisburgo
  8. ^ Franz Beyer, finished Mozart's unfinished Requiem – obituary, The Daily Telegraph, 19 luglio 2018, ristampato 11 luglio 2020
  9. ^ Richard Maunder, Mozart's Requiem: on preparing a new edition, Clarendon Press, 18 agosto 1988
  10. ^ H. C. Robbins Landon, 1791: Mozart's Last Year, Londra, Thames & Hudson, 1988
  11. ^ Sir Georg Solti Archive, Mozart Requiem Mass K626
  12. ^ Arte Concert ricorda Claudio Abbado
  13. ^ Requiem KV 626 von Wolfgang Amadeus Mozart 1995