Psittacula krameri

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Parrocchetto dal collare
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdinePsittaciformes
FamigliaPsittaculidae
SottofamigliaPsittaculinae
TribùPsittaculini
GenerePsittacula
SpecieP. krameri
Nomenclatura binomiale
Psittacula krameri
(Scopoli, 1769)
Areale
Psittacula krameri

Il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri (Scopoli, 1769)) è un uccello della famiglia degli Psittaculidi.[2]

Un parrocchetto dal collare.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ha taglia attorno ai 40 cm, colorazione generale verde, coda sfumata di azzurro, sottocoda giallastro, sottile linea nera che collega la cera agli occhi, mandibola inferiore nera e mandibola superiore rossa con punta nera; iride gialla. Presenta un evidente dimorfismo sessuale: il maschio ha un collarino rosa soffuso di viola sulla nuca e una banda nera dal becco al collo; la femmina ha colorazione più pallida, è priva di collare rosa e banda nera e ha le timoniere centrali più corte. I soggetti immaturi sono simili alle femmine.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Sociale e gregario, forma stormi che possono tranquillamente superare le 1000 unità e che si radunano su grandi alberi dormitorio. È considerato nocivo per i raccolti, soprattutto per quelli di cereali, caffè e per gli orti. La stagione riproduttiva va da agosto a novembre per le popolazioni africane, da dicembre a maggio per quelle indiane e da novembre a giugno per la popolazione di Ceylon. Per quanto riguarda le popolazioni italiane nidifica da maggio ad agosto. In Africa il nido è sempre localizzato nella cavità di un tronco, spesso nel nido abbandonato da un picchio adattato allo scopo; in India nidifica anche sotto i tetti e nelle crepe dei muri delle vecchie case. La femmina depone da 2 a 6 uova e comincia a covare fin dalla deposizione del primo; l'incubazione dura 24 giorni e i piccoli si involano a circa 6-7 settimane.

Una caratteristica interessante è che riesce a imitare la voce umana molto bene. Alcuni di questi parrocchetti iniziano a parlare a circa sette mesi di età, mentre la maggior parte inizia a circa un anno; la parlata è chiara e può essere compresa facilmente anche da estranei.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Vive nell'Africa centro-settentrionale dalla Guinea al Senegal, alla Mauritania, all'Uganda, al Sudan, all'Etiopia e alla Somalia (P. k. krameri e P. k. parvirostris); in Asia dal Pakistan occidentale all'Afghanistan, all'India, al Nepal, in Myanmar e Ceylon (P. k. borealis e P. k. manillensis)[2]. È stato introdotto con successo alle Mauritius, a Zanzibar, in Egitto, in Oman, in Kuwait, in Iraq e persino nella Cina sud-orientale e in Europa[3].

Per quanto riguarda l'Italia vi sono numerose popolazioni stabili da nord a sud[4]: sono stati segnalati nel centro di Genova[5], nel Parco di Monza[6], a Roma e provincia[7][8][9], nella città di Bolzano[10], nell'Orto botanico di Palermo in Sicilia[10], in generale in tutta la provincia di Pavia (anche in città nella zona del Castello Visconteo), a Ferrara[11]; avvistamenti anche a Milano: al Parco Forlanini[10], al Parco Ravizza[12], al Parco Nord[13], al Parco Sempione (Milano)[14], al Parco Lambro[15], al Parco delle Cave[16], all'Idroscalo[14]; presenze in Toscana (soprattutto al parco delle Cascine a Firenze)[17] e in provincia di Bologna[18] e in Puglia[19]. Avvistamenti anche nel parco della Reggia di Caserta[20] e financo a Salerno[21] e Napoli[22].

Nel suo ambiente naturale vive nelle savane alberate, nelle boscaglie, nelle foreste secondarie e non è raro nei giardini e nei campi coltivati. È stanziale, ma nelle zone agricole avvengono movimenti locali a seconda delle stagioni dei raccolti.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il Congresso Ornitologico Internazionale riconosce quattro sottospecie:[2]

  • P. k. krameri (Scopoli, 1769), specie di riferimento descritta
  • P. k. parvirostris (Souancé, 1856), che si caratterizza per il becco più piccolo
  • P. k. borealis (Neumann, 1915), che si connota per il colore violetto sulla nuca sfumato in grigio e più diffuso
  • P. k. manillensis (Bechstein, 1800), simile a P. k. krameri, ma leggermente più grande e con il becco più largo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2016, Psittacula krameri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 5 luglio 2018.
  2. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Psittaculidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 5 luglio 2018.
  3. ^ Mammiferi e Uccellli esotici in Italia: Analisi del fenomeno...MATTM - Ist. naz. per la Fauna selvatica Alessandro Ghigi (PDF), su naturaitalia.it. URL consultato il dicembre 2020.
  4. ^ L' invasione dei pappagalli e la città si scopre tropicale, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il dicembre 2020.
  5. ^ Enrico Borgo, Loris Galli, Carlo Galuppo, Natale Maranini,Silvio Spanò, Atlante ornitologico della città di Genova (1996 - 2000).
  6. ^ Monza, parrocchetti invadono il Parco, su ilgiorno.it.
  7. ^ Pappagalli a Roma: l’invasione verde nella Capitale, su Romabbella. URL consultato il 4 aprile 2020. Contiene anche un breve video.
  8. ^ C.Montagnaro, Roma, i pappagalli "invadono" Villa Borghese fra colori e cinguettii, su Il Messaggero, 2016. URL consultato il 4 aprile 2020.
  9. ^ Il dossier Wwf fotografa come cambia la “giungla delle città”: a Roma arrivano i pappagalli, su lastampa.it. URL consultato il dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2021).
  10. ^ a b c Il pappagallo Parrocchetto, su Quattro Zampe. URL consultato il dicembre 2020.
  11. ^ I pappagalli fanno il nido al castello, su La Provincia Pavese, 12 gennaio 2011. URL consultato il 4 gennaio 2019.
  12. ^ A Milano sono arrivati i pappagalli, su albertocane.blogspot.com. URL consultato il dicembre 2020.
  13. ^ Avvistamento Fauna al Parco Nord (PDF), su parconord.milano.it. URL consultato il dicembre 2020.
  14. ^ a b I parrocchetti colonizzano Milano, su ilgiorno.it. URL consultato il dicembre 2020.
  15. ^ PARROCCHETTI, AL PARCO LAMBRO COME A MARSIGLIA?, su biodiversitamilano.blogspot.com. URL consultato il dicembre 2020.
  16. ^ Tropico del biscione, su ornitologourbano.blogspot.com. URL consultato il dicembre 2020.
  17. ^ Pappagalli alla conquista, su coopfirenze.it. URL consultato il 26 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2020).
  18. ^ I pappagalli prendono casa a Bologna, su bologna.repubblica.it. URL consultato il dicembre 2020.
  19. ^ Il parrocchetto, bestia verde che minaccia la Puglia, su jacoporanieri.com. URL consultato il dicembre 2020.
  20. ^ Running nella Reggia di Caserta, su runningreggiacaserta.blogspot.com. URL consultato il dicembre 2020.
  21. ^ Giunta regionale - Piano faunistico (PDF) [collegamento interrotto], su consiglio.regione.campania.it. URL consultato il dicembre 2020.
  22. ^ Il volo pericoloso dei pappagalli «liberi», su ilmanifesto.it. URL consultato il dicembre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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