La congiura dei Boiardi

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La congiura dei Boiardi
Una scena del film
Titolo originaleИван Грозный II: Боярский заговор
Ivan Groznyj II: Bojarskij zagovor
Paese di produzioneUnione Sovietica
Anno1958
Durata88 min
Dati tecniciB/N e a colori
rapporto: 4:3
Generedrammatico, biografico
RegiaSergej Michajlovič Ėjzenštejn
SoggettoSergej Michajlovič Ėjzenštejn
SceneggiaturaSergej Michajlovič Ėjzenštejn
ProduttoreSergej Michajlovič Ėjzenštejn
FotografiaĖduard Tissė, Andrei Moskvin
MontaggioSergej Michajlovič Ėjzenštejn
MusicheSergej Sergeevič Prokof'ev
ScenografiaSergej Michajlovič Ėjzenštejn
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La congiura dei Boiardi (in russo Иван Грозный II: Боярский заговор?, Ivan Groznyj II: Bojarskij zagovor) è un film del 1946, ma distribuito dal 1958, diretto da Sergej Michajlovič Ėjzenštejn.

Lo zar Ivan IV si ritira dopo la sua lotta per il potere in un tranquillo convento di provincia a meditare. Ma presto è costretto a riprendere il governo del trono della Russia perché la classe dei boiardi, capeggiata dalla zia, ordisce una ribellione che potrebbe gravemente compromettere i progetti dello zar. Ivan viene appena in tempo a conoscenza dei piani dei ribelli e ottiene i nominativi dei congiurati tra i quali suo nipote che fa condannare. Dopo l'esecuzione di quest'ultimo per Ivan comincia un periodo di solitudine e riflessione, colmo dei tristi e lontani ricordi in cui egli sognava la rivoluzione sanguinaria e l'ambizione di conquistare la Russia e l'Occidente.

Il progetto originale prevedeva tre film sulla vita di Ivan IV di Russia, il primo film venne realizzato e distribuito, questo è il secondo che venne girato ma bloccato dalle autorità e distribuito solo nel 1958 (dopo la morte di Stalin)[1], il terzo film non venne mai completato e ne vennero girate solo poche sequenze. Questo film inoltre rispetto al primo è ricco di una lunga sequenza a colori.

  1. ^ Aleksej Timofejchev, Perché Stalin bloccò la seconda parte di “Ivan il Terribile” di Ejzenshtejn, su Russia Beyond IT, gen 12, 2018. URL consultato il 7 aprile 2024.

Collegamenti esterni

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