Isonomia

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La bilancia, simbolo di uguaglianza e giustizia anche nel mondo greco[1].

La parola isonomia (dal greco isos: "uguale" e nomos: "legge") rappresenta il concetto di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge[2].

Storia e significato

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Nasce come forma di governo ad Atene, con la riforma democratica dell'aristocratico Clistene, che seguì al rovesciamento della tirannide di Pisistrato (famiglia degli Alcmeonidi) e dei suoi discendenti.[3]

Tutti sono soggetti alla stessa legge; la rotazione e il sorteggio nella partecipazione alle cariche politiche stanno ad indicare che tutti hanno la medesima aretè (virtù), e che ognuno trova la propria realizzazione nella partecipazione alla comunità.

L'isonomia infatti consiste soprattutto nell'affinità fra l'ordine naturale che governa l'universo (kòsmos), e le leggi che governano la città.[4] Queste sono concepite come un riflesso della Legge universale posta a fondamento del mondo. Solo in virtù di una tale corrispondenza l'uomo greco si sente organicamente inserito nella collettività. L'armonia esistente fra la polis (città), e i singoli individui che la compongono, è identica (ìsos) a quella esistente in natura fra il tutto e le sue singole parti.[5]

Più specificamente, secondo Alcmeone di Crotone, isonomia sarebbe il perfetto equilibrio, l'armonia del corpo, quindi la salute; in questo senso, il suo contrario sarebbe la monarchia, intesa come il prevalere di una parte sulle altre.[6] Secondo Epicuro, citato poi in tal senso da Lucrezio, l'isonomia consiste invece nell'armonica corrispondenza di tutte le parti nell'infinito, all'interno di una concezione dinamica dell'equilibrio cosmico.

  1. ^ Maria Luisa Nava, Immagine e mito nella Basilicata antica, Venosa, Osanna Edizioni, 2013, p. 134, ISBN 978-8-88-167368-1.
  2. ^ David Schmidtz e Jason Brennan, 1, in Giuseppe Barile (a cura di), Breve storia della libertà, Torino, Istituto Bruno Leoni - IBL Libri, 2013, ISBN 978-8-86-440089-1.
  3. ^ Così Martin Ostwald, op. cit. cfr. Giorgio Camassa, Atene: la costruzione della democrazia, pag. 118, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2007.
  4. ^ «C'è una profonda analogia di struttura fra lo spazio istituzionale in cui si esprime il kosmos umano e lo spazio fisico in cui i milesi proiettano il kosmos naturale. [...] Di queste corrispondenze tra la struttura del cosmo naturale e l'organizzazione del cosmo sociale, Platone si mostra ancora pienamente consapevole nel IV secolo» (Jean Pierre Vernant, in Le origini del pensiero greco, VII, La nuova immagine del mondo).
  5. ^ «Il Greco dell'età classica aveva sempre considerato la polis come l'orizzonte della vita morale, al di là del quale l'uomo non poteva concepire la propria esistenza né in rapporto con gli altri, né in rapporto con sé, avendo identificato quasi per intero l'uomo e il cittadino» (Giovanni Reale, Il pensiero antico Archiviato il 5 maggio 2015 in Internet Archive., pag. 252, Vita e Pensiero, Milano 2001 ISBN 88-343-0700-3).
  6. ^ Domenico Teti, Alcmeone e Pitagora: scuola medica crotoniate e scuola pitagorica italica, pag. 71, Calabria Letteraria Editrice, 1988.
  • Martin Ostwald, Nomos and the Beginnings of the Athenian Democracy, Oxford, Clarendon Press, 1969 (capitolo. ἰσονομία and Athens, pp. 96-136).

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